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Si è conclusa con successo la terza edizione di “Culture a Confronto”, il festival mondiale della cultura popolare andato in scena il 20 e 21 agosto a Tropea. All’evento hanno preso parte diversi gruppi folkloristici, grazie al progetto ideato da Andrea Addolorato, direttore artistico del festival e presidente dell’associazione che dà il nome al festival, con la direzione di produzione curata da Domenico Gareri.
La rassegna è stata istituzionalizzata dall’amministrazione comunale di Tropea, rappresentata dal Sindaco Giuseppe Rodolico e dall’Assessore alla cultura Stella Vinci, con il patrocinio della Federazione Italiana Tradizioni Popolari nelle persone del Presidente nazionale Benito Ripoli e del presidente regionale, Maria Teresa Portella.
“Culture a confronto” ha proposto un viaggio alla riscoperta delle radici popolari attraverso le musiche e le danze tradizionali dei gruppi che hanno sfilato per le vie del centro storico.
Nel corso della seconda serata è stato, inoltre, consegnato il premio “Culture a confronto”, realizzato dal maestro orafo Michele Affidato, ad alcune personalità e realtà distintesi maggiormente nel campo sociale, culturale e religioso a livello locale e nazionale.
Gli insigniti sono stati scelti dalla giuria composta da mons. Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace e delegato Migrantes della Conferenza episcopale calabra; don Antonio Tarzia, una delle firme italiane più importanti, fondatore della prestigiosa rivista “Jesus”; Charlie Barnao, ricercatore di sociologia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro; Benito Ripoli, Presidente nazionale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, e il sindaco di Tropea, Giuseppe Rodolico.
Il premi è stato consegnato alla Fondazione Migrantes, organo pastorale collegato alla Cei per aver aperto la strada del dialogo interculturale.“Questa manifestazione – ha detto il direttore generale della fondazione, mons. Giancarlo Perego, nel ritirare il premio – è di grande attualità e in un momento in cui le culture vengono messe spesso una contro l’altra contribuisce a recuperare il valore del dialogo e del confronto. Il premio è uno stimolo a continuare sulla strada del grande lavoro portato avanti dalla chiesa per costruire le città del futuro”.
Ad essere insignito del premio anche il giornalista del Tg2, Valerio Cataldi, a consegnare il riconoscimento mons. Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, per aver saputo raccontare in presa diretta la realtà del Centro di prima accoglienza a Lampedusa denunciando le drammatiche condizioni in cui vivono i migranti approdati sulle nostre coste.
“Quello delle migrazioni – ha detto Cataldi – è un tema che spesso viene usato per alimentare odio e intolleranza. Ancora oggi, nonostante i tanti preavvisi, non siamo preparati all’accoglienza, ma dobbiamo far capire all’Europa che dipende dalla responsabilità di tutti la vita di coloro che fuggono da morte certa nel proprio Paese”.
La diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, per le mani del vescovo mons. Francesco Milito, è stata premiata per aver sostenuto la realizzazione del “Progetto Presidio” della Caritas Italiana alla tendopoli di San Ferdinando (Rc) contribuendo a promuovere la cultura dell’accoglienza, dell’ospitalità e dell’integrazione.
“Un riconoscimento che ci spinge a fare meglio – ha commentato mons. Milito – e ad intensificare il silenzioso lavoro sinergico portato avanti in Calabria che, da sempre terra di emigrazione, rappresenta oggi un esempio di accoglienza”.
Infine, a ricevere il premio “Culture a confronto” è stato il cantautore Franco Fasano, la cui celebre canzone “Da fratello a fratello”, già colonna sonora del Giubileo del 2000, è stata “adottata” dal Festival sottolineando il valore della musica e dell’arte come strumento di aggregazione e condivisione.
“Ho vissuto a Tropea – ha detto Fasano – due giorni straordinari facendo idealmente il giro del mondo attraverso la riscoperta delle tradizioni di ciascun popolo”.
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