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Nel segno della sua consolidata tradizione, la grande musica continua ad essere di scena al Roccella Jazz Festival. Ieri sera due ottime performance hanno sottolineato la crescente partecipazione di pubblico presso la meravigliosa cornice del teatro al Castello. Dapprima l’inedito quartetto costituito dal veterano Ray Anderson, trombonista ancora al top del suo ventaglio espressivo insieme agli europei Ernst Glerum (contrabbasso), Paul Van Kemenade (sax) e la giovane batterista brasiliana Maria Portugal, vera rivelazione di questa rassegna al suo debutto in italia, per un concerto privo di effetti speciali ma piuttosto di un estetica spavalda e circolare seppur rispettosa della tradizione, con molti originali che riecheggiavano della lezione di grandi maestri come Mingus e Monk. Poi la vibrante suite SiSong, dedicata alla memoria del Senatore Zito, ricordato con orgoglio e commozione sul palco dal direttore artistico Vincenzo Staiano. L’ha firmata Claudio Cojaniz, pianista e compositore largamente sottovalutato per quanto invece siano tangibili le sue notevoli capacità. Affiancato dal violino sinuoso di Alexander Balanescu, l’ensamble second time ha incantato per freschezza ed ispirazione, onorando al meglio l’indimenticabile intellettuale calabrese negli apprezzamenti espressi da una platea attenta e partecipe. Tra poche ore tocca ad Antonello Salis chiamato alla sua ennesima scorribanda in solitario dove il pianoforte costituirà solo lo spunto iniziale di una perfomance per molti versi irripetibile, quindi il sofisticato quartetto Equal Crossings in una rara apparizione italiana dei musicisti transalpini Marc Ducret (chitarrista di cuore e sostanza che ritorna dopo molti anni sul palco di Roccella), insieme al violinista Regis Huby, il pianista Bruno Angelini e il nostro Michele Rabbia alle percussioni. Domani gran finale con l’ensamble pirotecnico del brasiliano Arrigo Bernabè che vede ancora una volta la Portugal nel sostegno ritmico, quindi il quartetto all-stars e proprio per questo senza un leader riconosciuto formato da Antonio Faraò, Joe Lovano, Lars Danielsson e Lenny White.
Giusto qualche cenno per Antonio Faraò (il cui principale mentore è niente meno che Herbie Hancock) e Lovano, musicisti dal curriculum impressionante (da Lee Konitz a Jack DeJohnette, Bill Frisell, Paul Motian, Bireli Lagrene, Charlie Haden, Hank Jones e tanti altri), che si ritrovano a suonare di frequente con organici di altrettanto spessore, dal momento che Lenny White è stato anche un prezioso collabratore del periodo elettrico di Miles Davis e Danielsson è un nome in ascesa del jazz europeo, nonchè perno di molte delle registrazioni più importanti del catalogo dell’interessantissima etichetta tedesca Act. Sia oggi che domani doppio spettacolo alle ore 21,30 e 23, con regolare disponibilità di biglietti presso il botteghino del teatro, dove sarà presente anche il gazebo per la raccolta dei fondi a favore dell’Aisla. La XXXVI edizione di Rumori Mediterranei è stata attuata dal Comune di Roccella Jonica con il sostegno della Regione Calabria e la direzione artistica di Paola Pinchera e Vincenzo Staiano. Altri dettagli in tempo reale sulla pagina facebook ufficiale della manifestazione.
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