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“La poesia è un atto di pace”, diceva Pablo Neruda, e questo atto di speranza è germogliato presso il Santuario del Volto Santo grazie alla prima edizione del premio di poesia San Gaetano Catanoso, promosso dalle associazioni “Il Giardino di Morgana”, “Amici del santuario del Volto Santo” e “La Voce del Sud”. Versi in vernacolo ed in lingua intrisi di ricordi, passioni, sentimenti ed emozioni; quelle emozioni che i poeti hanno riversato sulla platea nell’atto di declamare le loro liriche facendo vibrare le corde del cuore del pubblico presente. Ma non solo. E poi, ancora, le parole e la musica nelle storie cantate da Gianni Favasuli, sublime menestrello ed ineguagliabile cantore delle tradizioni nostrane con i suoi cavalli di battaglia come Facimu Rota, Figghiu d’Aspromunti e L’Amuri; una performance, quella dell’artista africese che ha letteralmente rapito il parterre e sparpagliato brividi a piene mani.
Il simposio poetico si è articolato in due sezioni, vernacolo e lingua italiana, ed ha avuto un tema ben preciso: “Reggio e provincia tra cultura, tradizioni, usi, costumi, simboli identitari, bellezze artistiche, naturali e paesaggistiche”.
La serata, presentata da Giuseppe Cilione, si è aperta con i messaggi di saluto del parroco del posto, don Salvatore Barreca, della Madre Generale delle Suore Veroniche del Volto Santo, Suor Ermelinda Giglio, di Gaetano Tomaselli, rappresentante dell’Associazione degli Amici del Santuario del Volto Santo, e di Leone Campanella, direttore editoriale de “La Voce del Sud”.
E’ toccato, poi, al Presidente dell’associazione culturale “Il Giardino di Morgana” nella duplice veste anche di presidente della giuria, svolgere un intervento introduttivo in cui ha tratteggiato la figura e la vita di San Gaetano Catanoso.
“Per approfondire la figura di Gaetano Catanoso – ha affermato Domenico Guarna – servirebbe un’intera giornata a tema, ma quella verrà fatta durante la festa del quartiere a settembre. Quella del santo è una figura intorno alla quale con le altre associazioni coinvolte, da dicembre abbiamo intrapreso questo percorso di conoscenza, riscoperta, valorizzazione e promozione. Con questo premio, la volontà era quella di alzare ancora un po’ l’asticella e coniugare un evento culturale come un concorso di poesia, alla conoscenza anche fisica dei luoghi del santo”.
“Mi piace citare una frase di Padre Gaetano – ha aggiunto Domenico Guarna – Tutti dobbiamo, possiamo farci santi. La santità non consiste nel compiere grandi cose, ma nell’amare Dio e il prossimo, compiere ogni giorno tutto per amore nel luogo e nel modo che Dio ci pone, la santità è anche saper vivere insieme, facendo del bene a tutti. Ecco facciamo nostre queste parole, in questo forse troppo diviso quartiere, “amore nel luogo” e la santità è vivere insieme; e ripropongo quello che è diventato un po’ il mantra, nel gruppo di ragazzi del quartiere che sta dietro alle iniziative come quella di stasera, “Pame Ambrò” che nella lingua dei nostri padri significa andiamo avanti”.
“Le associazioni, con il tema assegnato al concorso – ha spiegato, poi, Antonio Zavettieri, componente della giuria – hanno inteso far emergere, attraverso i componimenti dei poeti locali, una poesia capace di sublimare nel verso l’incanto della nostra terra, bagnata da un bellissimo mare, ricca di paesaggi mozzafiato e di beni artistici importanti, fioriti nell’arco della sua storia millenaria. La speranza delle tre compagini, ed il nostro auspicio, è che questa importante e lodevole iniziativa, diventi un appuntamento fisso nel calendario delle manifestazioni più significative che si svolgono nella città di Reggio Calabria. È bello incontrarci per parlare di poeti e di poesia, nel Santuario del Volto Santo di San Gaetano Catanoso, la casa del patrono della provincia di Reggio Calabria, che fece della sua lunga vita, una meravigliosa pagina di “poesia”, che dedicò agli ultimi per la gloria del Signore”.
Enzo Schiavone, attore, autore e regista di commedie in vernacolo, nonché membro della giuria, ha rivolto un saluto al pubblico prima di deliziarlo con una delle sue proverbiali barzellette in salsa reggina. Un messaggio, invece, è stato inviato dal giurato, Natale Cutrupi, collezionista e poeta reggino, che per pregressi non ha potuto prendere parte all’iniziativa.
Rocco Criseo, con la poesia “Terra Mia” ha trionfato nella sezione vernacolo precedendo Filippo Frattima con “Beddha Riggiu” mentre “Orgogliu riggitanu” di Maria Meduri Romeo ha completato il podio. Subito dopo, con la menzione d’onore, “Mi cunvirtia” di Giuseppe Caridi, dedicata proprio al patrono della provincia reggina, “Maria ra Cunsulazioni” di Carmelo Merenda, “Antica Mmendulia” di Vittorio Renzelli, “A ffruntata” di Giuseppe Trimarchi, “Malu tempu marinaru” di Vincenzo De Angelis. Nella sezione italiano, poi, a vincere è stata “Lettera a Francesco” di Bruno Zappia”. Secondo posto per Umberto Ceratti con “A piedi scalzi” e “Nevicata a Scapparone” di Rosa Marrapodi al terzo gradino del podio. Menzione d’onore, poi, per “Bova” di Antonio Mauro, “Amo” di Carmela Palumbo, “Gerace” di Caterina Morabito; “Maria di Montestella” di Cosetta Taverniti; “Lo Stretto” di Claudia Pugliese.
A declamare le poesie anche alcuni degli altri poeti presenti: Teresa Romeo, Giovanni Labate, Valeria Grasso e Amelia Placanica mentre un intervento è stato realizzato dal Presidente de “Le Muse”, Giuseppe Livoti.
Ad officiare la cerimonia di premiazione, poi, sono intervenuti, tra gli altri: Suor Valeria per le Suore Veroniche, Antonio Nucera per La Voce del Sud, Paolo Aloi, Maria Rita Sorbilli, Daniele Chirico, Bruno Tomaselli e Alessandro Ripepi.
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