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12 arresti tra Calabria e Lussemburgo per droga, armi ed estorsioni
Un’operazione coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ha portato all’arresto di presunti membri delle cosche del mandamento ionico, con interessi criminali anche all’estero.
Le accuse mosse contro di loro includono associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, spaccio di droga e violenza privata.
L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, e ha visto il coinvolgimento della Squadra Mobile diretta da Alfonso Iadevaia.
Il blitz è stato eseguito all’alba e ha colpito individui ritenuti affiliati alla cosca di Mammola, comune situato tra la Locride e la Piana di Gioia Tauro.
Gli arresti non si sono limitati solo al territorio italiano, poiché alcuni degli indagati risiedevano all’estero.
Grazie alla collaborazione internazionale, le forze dell’ordine hanno coordinato azioni anche in Lussemburgo, con il supporto di Eurojust e dell’Unità I-CAN del Servizio Cooperazione Internazionale di polizia.
La Dda di Reggio Calabria ha ottenuto 12 provvedimenti restrittivi, con 8 arresti eseguiti in carcere e 4 ai domiciliari, tutti richiesti per contrastare le attività criminali delle cosche coinvolte.
L’inchiesta ha svelato una vasta rete di controllo criminale, con i membri delle cosche che imponevano il pagamento del pizzo agli imprenditori che operavano nell’area di competenza. Tra le vittime delle estorsioni, figuravano anche i titolari delle giostre che venivano installate durante la festa patronale di San Nicodemo, subendo così il peso delle attività illecite.
Il nome assegnato all’operazione, “Malea”, fa riferimento all’antico nome del centro ionico coinvolto, sottolineando l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le radicate attività della ‘Ndrangheta nella zona.
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