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Interverranno all’iniziativa: Fabio De Chirico, soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria; Roberto Banchini, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia; S.E. mons. Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea; Francesco De Nisi, presidente della Provincia di Vibo Valentia; Michelangelo Mirabello, assessore provinciale alla cultura; Vincenzo Varone, sindaco di Mileto; Giuseppe Bulzomì, presidente del Consiglio comunale di Mileto; Rosanna Caputo, direttore del Museo Statale di Mileto.
Posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la mostra organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria con il coordinamento scientifico di Fabio De Chirico e la cura di Rosanna Caputo presenta una significativa selezione di argenti sacri – dalla prima metà del Trecento all’Ottocento – custoditi nelle chiese e nei musei della diocesi.
Fra le opere più interessanti si segnalano le croci astili di Gerocarne, di Pizzoni e di Motta Filocastro.
Altri straordinari manufatti in mostra, il Riccio di bacolo pastorale di Tropea e il Turibolo di Mileto, concorrono a definire i portati culturali ed artistici della Chiesa calabrese in età aragonese ed il rapporto privilegiato dell’alto clero con le più aggiornate botteghe della capitale.
Numerose sono le opere provenienti da Napoli presenti nel territorio della diocesi che fungono da modelli di riferimento per gli argentieri locali che dimostrano, in tal modo, di conoscere e assimilare lo stile dominante nella capitale.
Di assoluto rilievo le sculture in bronzo dorato di Cosimo Fanzago, realizzate per il ciborio della Certosa di Serra San Bruno, smembrato a seguito del terremoto del 1783, presentate in questa mostra dopo un delicato intervento di restauro.
Arricchiscono l’esposizione le sculture raffiguranti Santa Domenica del 1738 di Gaetano e Nicola Avellino, rinomati argentieri napoletani; San Nicola, realizzato da Nicola De Blasio tra il 1741 e il 1747 e San Fortunato martire di Gennaro Pane, argentiere napoletano tra i più noti, attivo tra il 1835 e il 1878.
Il forte legame della Calabria con Napoli è documentato ancora da una cospicua serie di opere, dal Tronetto e dagli Ostensori monumentali di Tropea e Nicotera ai preziosi arredi sacri firmati da artisti quali Nicola Cangiani, Giuseppe e Gennaro Del Giudice e Giovan Battista d’Aula, attestati a Napoli tra il 1686 e il 1804.
Rilevanti, inoltre, sono i manufatti d’arte orafa realizzati a Malta e a Messina, che testimoniano il variegato gusto della committenza ecclesiastica locale e l’abilità tecnica e stilistica degli artefici isolani.
Completa la rassegna un’importante sezione, a cura della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia, costituita da pannelli illustrativi delle chiese e dei complessi monumentali da cui provengono le opere esposte, architetture tra le più notevoli del territorio della provincia di Vibo Valentia, quali le Cattedrali di Mileto, Nicotera e Tropea, la Certosa di Serra San Bruno, il complesso conventuale di San Domenico a Soriano, la chiesa di San Leoluca a Vibo Valentia, unitamente ad alcuni esempi “minori”, in genere poco noti, che restituiscono un quadro significativo dell’architettura chiesastica della provincia di Vibo Valentia.
Il criterio espositivo ha inteso favorire la piena fruibilità delle opere e la corretta lettura delle stesse privilegiando un ordinamento per tipologia di manufatti.
L’allestimento nasce, invece, dall’esigenza di ottimizzare gli spazi valorizzando appieno le opere; difatti, la dominanza assoluta del nero utilizzato nella pannellistica, nella pavimentazione e nei supporti, fa da contrappunto ai lucidi toni freddi del metallo ed evidenzia le forme, i volumi e le raffinate tecniche di lavorazione dei manufatti esposti.
La mostra sarà inaugurata sabato 25 settembre prossimo alle ore 18.00.
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