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Il Laboratorio delle Arti e delle Lettere – Le Muse di Reggio Calabria organizza una trasferta nella caratteristica piazza della chiesa dello Spirito Santo di Scilla, scenografia e location unica, in cui si tratteranno argomenti che vanno dalla storia del teatro italiano, ad una mostra sul rapporto luce e scenografia ed infine il Coro delle Muse diretto dal Maestro Enza Cuzzola.
Con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Scilla, tali eventi sono inseriti nella programmazione della ridente cittadina tirrenica e sarà proprio l’assessore alla cultura Marinella Gattuso ad inaugurare il primo incontro venerdi 22 luglio alle ore 22 presso la piazza dello Spirito Santo di Marina Grande, luogo che ancora conserva intatto il fascino e la suggestione delle vedute barocche; la piazza sarà animata da una esposizione degli artisti delle Muse che dalle ore 20 in poi esporranno i loro Viaggi Pittorici in cui la luce fa emergere una forte connotazione scenografica e a tal proposito esporranno, Antonella Laganà, Giovanna Tripodi, Grazia Papalia, Nunzia Giomondo, Raffaele Arena, Elvira Sirio, Marisa Scicchitano, Pina Calabro’, Santa Maria Milardi, Manuela Lugarà, Adele Leanza, Angelo Meduri, Saro Lucifaro, Carmelo Zoccali e numerosi comunicatori di immagini dell’area reggina.
Tale mostra si inserisce nell’ambito della presentazione del libro “Chiamatemi Paola Riccora…Come una signora dell’alta borghesia napoletana diventò commediografa di successo”.
Sabato 23 sempre alle ore 22 sarà possibile visitare la Chiesa dello Spirito Santo interessante architettura settecentesca e al tempo stesso sentire con un programma di repertorio sacro e della tradizione popolare calabrese, il Coro delle Muse diretto dal Maestro Enza Cuzzola, coro di venti elementi che eseguiranno brani di tradizione e di ricerca musicale. Vari i momenti dedicati alla poesia con gli scrittori delle Muse che racconteranno Scilla tra leggenda e realtà. Ed infine si concluderà all’esterno la mostra di pittura degli artisti delle Muse, mostra ancora una volta utile ad esprimere la bellezza del paesaggio nell’eterno rapporto illuminotecnico e contenutistico.
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