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Grande successo per l’inaugurazione della mostra Tanino De Santis. Pubblico delle grandi occasioni quello presente presso la Sala Conferenze del MArRC, il noto Museo Archeologico di Reggio Calabria.
Successo mostra Tanino De Santis
C’era grande attesa per la mostra Tanino De Santis. Una vita per la Magna Grecia. L’evento ben s’inserisce nel calendario delle iniziative dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
Volti sorridenti e soddisfatti, tra curatori, parenti, istituzioni reggine, professionisti del settore, amici, giornalisti, e molta voglia di conoscere una storia che incanta. Emozioni, momenti di vita, una ricca collezione di reperti e documentazione del cosiddetto “giornalista prestato all’archeologia” e donata postumo al MArRC. Un evento di enorme valore culturale e civile, una mostra, un viaggio di omerica memoria come fossimo per la prima volta di fronte alla storia della Calabria greca.
Tanino De Santis è tra i personaggi più rilevanti nel dibattito archeologico del Novecento in Calabria. Medaglia d’argento della Presidenza della Repubblica Italiana come benemerito della cultura e dell’arte. De Santiis fu tra l’altro fondatore e direttore della rivista “Magna Graeciae. Rassegna di archeologia, storia, arte, attualità”. Dalle pagine della sua testata interdisciplinare, il De Santis condusse importanti battaglie civili in difesa del patrimonio culturale e paesaggistico calabrese. Per questo impegno fu anche vittima di un attentato.
Interesse mostra
La mostra riveste, quindi, un particolare interesse culturale e civile. Sia per l’importanza dei contenuti materiali, che per il rilievo della personalità del “ giornalista prestato all’archeologia”. Così De Santis è stato definito dall’archeologo Paoletti nel catalogo che accompagna la mostra.
Subito dopo il taglio del nastro, il pubblico è stato accolto in un suggestivo percorso espositivo archeologico-biografico a cura dello straordinario Carmelo Malacrino Direttore del MArRC. Insieme a lui insieme a Maurizio Paoletti, docente di Archeologia Classica presso l’Università della Calabria e membro del Comitato Scientifico del Museo. E anche Daniela Costanzo, archeologa tra i nuovi assunti del MiBACT.
Sono stati esposti per la prima volta al pubblico circa 400 reperti della collezione di Tanino De Santis. Un lungo viaggio dalla preistoria all’età tardo romana, lasciatà in eredità al MArRC nel 2015. Il tutto è stato possibile grazie ad un’accurata attività di restauro, inventariazione e catalogazione, che ha visto la collaborazione tra diverse professionalità museali.
Grande soddisfazione
Il direttore del Museo Carmelo Malacrino si è dimostrato soddisfatto. “Siamo orgogliosi si questa esposizione, di enorme valore culturale e civile per la comunità calabrese. E’ il frutto di un lavoro di equipe dei professionisti e del personale del Museo. Si è avvalso della collaborazione dei volontari del Servizio civile Nazionale”. Nel suo intervento, Malacrino ha aggiunt che “gli oggetti collezionati da De Santis donati al MArRC sono un racconto sulla Calabria antica. Allo stesso tempo, rappresentano una testimonianza importante dell’archeologia calabrese. La visita alla mostra è l’occasione per un viaggio narrativo ricco di suggestioni”.
Un’ altra vittoria per Palazzo Piacentini situato nel centro storico reggino. Ultimamente si è registrato il boom di visitatori per l’iniziativa “le Notti d’Estate al Museo” sull’incantevole terrazza del MArRC. Serate all’insegna della bellezza, dello svago e della conoscenza.
Molti successi
La mostra Tanino De Santis fa parte dei successi che si rincorrono al secondo anno dalla riapertura, dopo la ristrutturazione avviata nel novembre 2009. Nonostante le gravi carenze anche tecnico finanziarie, questi eventi ripagano dei sacrifici effettuati. Un esempio di come i percorsi “dal buio alla luce” nelle mostre ed esposizioni del MArRC, trovano risoluzione nel ben ripagato impegno quotidiano. E nell’entusiasmo di tutti coloro che sono impegnati con dedizione nelle varie attività. Sia di tutela che di valorizzazione del patrimonio storico, artistico, archeologico e culturale calabrese.
Rosalia Francesca Salvatore
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