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E’ con una carica di assoluta solarità e vitalità che il trio diretto dal Pianista calabrese Egidio Ventura ripercorre la brillante carriera di Michel Petrucciani, pianista francese scomparso nel 1999 la cui esistenza è stata eccezionale sotto ogni punto di vista. Il concerto di Starace suona come un inno all’ottimismo come un monito a non perdere le speranze, a tenere accese le stelle.
Michel Petrucciani è stato un virtuoso del jazz e della vita in senso ampio. Un tocco irripetibile al piano e una voglia di consumare la vita prima che questa consumasse lui, affetto da una malattia genetica gravemente invalidante. La sua fame di esperienze e l’esuberanza con cui ha affrontato la malattia lo hanno condotto ad una vita senza freni, senza limiti, che si trattasse di donne, di droga e ovviamente di musica.
E’ un concerto dedicato interamente a Michel, uno dei giganti mondiali del Jazz. A dispetto delle sue ridottissime dimensione. Per una malattia genetica (l’osteogenesi imperfetta), era alto un metro, e l’ossatura fragilissima; anche per questo, le sue mani normali erano velocissime, e lo rendevano un virtuoso del piano. Compositore e fantasista tra i più eterodossi e free, è uno dei pochissimi europei assurto all’Olimpo del Jazz.
In particolare emerge la sua irrefrenabile energia e voglia di vivere. Quasi famelica. Sapendo di essere a tempo, è morto nel 99 a 36 anni, aveva il desiderio, anzi: la frenesia, di assaggiare, godere, sperimentare su di sé tutto. Ha avuto numerose e bellissime donne, tra cui ha folleggiato direi con superficialità affettiva: ha avuto anche un figlio, al quale ha trasmesso la malattia, pur sapendolo.
Egli rispondeva al destino sviluppando il mostruoso talento naturale, che apparteneva a tutta la famiglia, in modi ossessivi fin dalla più tenera età. Dalla Francia, l’ha portato subito in Usa: solo lì poteva essere educato ed esprimersi a livelli adeguati. A ogni performance corrispondeva un superamento della soglia del dolore fisico, che egli accettava e dava quasi per scontato: addirittura con grazia e semplicità.
Il Pianista Egidio Ventura dedicherà quasi tutti i suoi concerti nel 2014 a questa Creatura meravigliosa che ha lasciato un vuoto incolmabile nella storia del ‘900 Lo affiancano nell’impresa Silvio Ariotta basso e contrabbasso e Emanuele Fuduli alla batteria. In alcune date del tour compaiono come ospiti Amici del Pianista Egidio Ventura, il repertorrio riprende alcuni dei brani più popolari del vasto repertorio di Petrucciani che nel corso degli anni ha registrato un totale di ben 32 album, guadagnandosi il rispetto della Comunità jazz americana e mondiale per la sua straordinaria tecnica, l’eleganza di esecuzione e la sua energia carismatica.
Sono splendidamente reinterpretati, ma fedeli all’originaria carica di vitalità, brani come “Looking up” e “Black Magic” seguito da Miles Davis Lick’s, altre due composizioni che che che si alternano ai tecnicismi vorticosi del pianoforte in uno stile fusio; brani evocativi di grande lirismo come “Home” e “Brazilian Like”. A seguire, si torna ai fraseggi limpidi e squillanti di un jazz sincero e disarmato, privo di orpelli intellettualistici ma con un notevole vigore espressivo. “September second”; nel concerto sono stati ineriti due ballad “Lullaby” ed la celebre composizione “Estate” scritta da Bruno Martino.
Sono 12 le composizioni che il Trio di Egidio Ventura ha scelto di presentare al pubblico, un concerto che scorre piacevolmente tra assoli e dimostrazioni di ottimo interplay senza perdere mai il ritmo fino alla chiusura. Il Tour partirà nel mese di Aprile p.v. con termine a Dicembre, le prime date si realizzeranno in Calabria per poi proiettarsi fuori regione.
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