Confini e Horcynusfest: fotografia, narrativa e cinema arabo per la quarta giornata

Mario-Sillani-Djerrahian

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Mario-Sillani-Djerrahian

Viaggio nell’universo della fotografia d’autore, nelle pagine dei cantori del mare e nella cinematografia araba, oggi, martedì 17 dicembre, al Teatro Politeama Siracusa. Per la quarta giornata dell’Horcynus Festival invernale e del programma internazionale di video arte Confini, la Fondazione Horcynus Orca e i suoi partner accompagneranno il pubblico alla scoperta di nuovi linguaggi artistici, mantenendo fermo il focus delle manifestazioni: il tema del confine indagato in campo artistico, letterario, musicale, teatrale ma ancor di più economico e sociale.

Gli appuntamenti, come sempre gratuiti e a ingresso libero, in programma cominciano nel pomeriggio, alle ore 18.00, con l’inaugurazione della mostra di fotografia “Mario Sillani Djerrahian”, che rimarrà aperta al pubblico fino al 31 dicembre al Teatro Siracusa. Fotografo di origine armena nato ad Addis Abeba ma triestino d’adozione, Sillani Djerrahian usa il paesaggio come soggetto di molta sua ricerca, ma anche come occasione per riflettere sulle modalità di rappresentazione della fotografia stessa.

La sua indagine si concentra sull’analisi delle peculiarità del medium usato, sulla realtà circostante, sugli oggetti che la definiscono in quanto habitat, fino ad allargarsi al paesaggio naturale, in particolarmente l’inconfondibile paesaggio carsico della Venezia Giulia, colto in alcuni suoi elementi caratterizzanti ma anche nei suoi rimandi a grandi interpreti del passato come Monet o Turner.

In serata, alle 21.00, si passa dai paesaggi carsici alle atmosfere marine con “Nello specchio del mare bianco – Il romanzo del mare nelle pagine di Eugenio Vitarelli e Moncef Ghachem”, un viaggio letterario tra i testi dello scrittore messinese Eugenio Vitarelli e dello scrittore tunisino Moncef Ghachem, considerato uno dei poeti più intensi della sua generazione, “dalla scrittura trasparente e vera” (A. Mesbah) “poeta della parola corrusca ed esigente” ( J. Dèjeux).

Attraverso le loro parole gli spettatori viaggeranno idealmente da Acqualadrone, sulle sponde del Tirreno, fino alle coste tunisine del Sahel, a Mahdia, per scoprire la metamorfosi che ha investito spazi sociali e spazi dell’immaginario di questi luoghi che diventano espressione non solo simbolica dei cambiamenti in atto nella cultura del mare nel Mediterraneo. L’incontro è introdotto e coordinato da Caterina Pastura.

Alla conversazione tra Grachem e il critico letterario, saggista ed editor Silvio Perrella si alterneranno le letture di brani, con l’attore e regista messinese Maurizio Marchetti (in questi giorni nelle sale nel film di Pif “La mafia uccide solo d’estate” e protagonista, insieme a Zingaretti, della fiction di RaiUno “Il giudice meschino”, finita di girare da poco nel reggino) che proporrà al pubblico i testi di Vitarelli, mentre il poeta, attore, regista e curatore catanese Biagio Guerrera sarà la voce di Ghachem.

Non ci spostiamo dalle coste del Maghreb per l’ultimo appuntamento della giornata. Alle 22.30, per la sezione “Mare di cinema arabo”, verrà proiettato il film “Zabana!” del regista algerino Said Oul Khalifa, un racconto appassionato e meticoloso della breve vita dell’attivista per l’indipendenza algerina Ahmed Zabana, la cui esecuzione, ordinata nel 1956 dalle autorità coloniali francesi, fu la scintilla per la battaglia di Algeri e per la fase cruciale della lotta per l’indipendenza algerina.

Tutti i dettagli del programma sul sito internet www.horcynusorca.it e sul blog www.confiniartivisive.it. Ingresso gratuito.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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