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Si è conclusa a Cerisano (CS) la due giorni della Confraternita della “frittola” calabrese 2024.
Organizzata dal Comune e dalla Confraternita per il Festival delle Serre Winter, la manifestazione ha visto la partecipazione dei confratelli delle altre eccellenze enogastronomiche arrivati da tutta Italia, per festeggiare l’antico rito del maiale in Calabria.
Sabato con la “quadara” in piazza, artisti di strada e musica popolare di qualità, è stato coinvolto l’intero paese per una festa popolare.
Domenica in mattinata, presso il sagrato della chiesa del Carmine, c’è stato il raduno dei partecipanti appartenenti a diverse confraternite provenienti da Reggio Calabria, Busto Arsizio, Brescia, Novara, Palermo e Cariati.
A Palazzo Sersale, si è quindi svolta, dopo un aperitivo rinforzato e musica popolare, la tavola rotonda sulle tradizioni partendo proprio dalle frittole, oltre che sulle strategie di rilancio.
Moderata dal giornalista Francesco Mannarino, all’evento incorniciato dalle qualificanti riflessioni del Prof. Vito Teti, sono intervenuti l’assessore regionale Gianluca Gallo, il sindaco Lucio Di Gioia, il presidente Fice Marco Porzio, il giornalista Andrea Radic e il presidente dell’associazione la Quadara Emilio Intorno.
“Fare cultura, ha esordito il sindaco di Cerisano, significa concorrere alla formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società”.
“La restanza” , ha evidenziato, è campo di battaglia tanto per amministratori quanto per quel pezzo di società che con responsabilità e consapevolezza non si lascia imbrigliare da false ricostruzioni disancorate dalla realtà. Cultura, significa sacrificio e impegno, studio e conoscenza”.
“Occorre, ha concluso, rigenerare i rapporti di comunità, la memoria e i valori di socialità. Questa, è la nostra missione”.
“Una visita magistralmente guidata dallo storico Luigi Bilotto, ha fatto scoprire meraviglie artistiche e curiosità della Cerisano antica”, ha voluto rimarcare il priore Iantorno”.
L’assessore regionale Gianluca Gallo si è quindi soffermato “sull’ambizione della qualità che permette all’intera Calabria, ed anche a Cerisano, di crescere ed ottenere riconoscimenti”.
Infine, è stato premiato con la prima edizione della “Quadara d’argento” opera del maestro Gerardo Sacco, il Professore Vito Teti, ordinario di Antropologia culturale all’Università della Calabria che, con i suoi studi e le sue riflessioni rappresenta una fonte di ispirazione per l’associazione.
L’illustre cattedratico, ha fatto riferimento “alla centralità che il maiale assumeva nella vita, nell’alimentazione, nella cultura delle nostre comunità del passato”.
“Le “frittole”, ha esordito Teti, ancora oggi nei nostri paesi hanno un grande valore simbolico e rituale”.
“Credo, ha continuato, che una nuova economia basata sui prodotti-agroalimentari, la valorizzazione dell’ambiente, una cultura del cibo, che si basi sulla socialità, sulla convivialità, sul buon mangiare e su un sano turismo enogastronomico, possano costituire elementi da cui ripartire per rigenerare i paesi, che si stanno spopolando”.
“Questi, ha evidenziato, non hanno bisogno di slogan e di menzogne ma, ha concluso, di cura, attenzione, lavoro, servizi sanitari, scuole, centri sociali, iniziative culturali e conviviali di qualità, non retoriche e non folkloristiche”.
Premiata anche un’azienda fatta di giovani di Orsomarso che coltivano ed esportano peperoncini: il progetto Kalab di Luciano Fortunato, esempio di sano investimento nella propria terra.
La giornata, ha avuto il suo epilogo a tavola in compagnia del giornalista Andrea Radic con frittolata nei saloni di palazzo Sersale sapientemente preparata dalla famiglia Colonna di “Chianu ‘e Piru” con la collaborazione di Francesco De Rose.
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