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Di questo si parlerà alla riunione annuale del Gruppo Epatologico Calabro Siciliano (Gr.E.Ca.S.) che si terrà a Caltanissetta il 12 e 13 dicembre all’Hotel San Michele. Due giorni in cui esperti provenienti da tutta Italia si confronteranno sulle recenti innovazioni farmacologiche per la cura delle malattie epatiche, sul reale impatto socio-economico che queste potranno determinare in Sicilia e Calabria ed, infine, sulle proposte operative utili per una adeguata programmazione sanitaria.L’incontro di quest’anno avviene a pochi giorni dalla commercializzazione di un nuovo farmaco per l’epatite C (HCV), il Sofosbuvir, che prenderà il nome di Sovaldi, approvato dal Ministero della Salute. Questo farmaco si affianca ai due già disponibili sul mercato quali Boceprevir e Telaprevir ma si differenzia da loro per una maggiore efficacia terapeutica ed un migliore profilo di sicurezza. Ma a breve saranno disponibili anche altre cure che disegneranno nuovi scenari terapeutici per pazienti affetti da epatite C.“Quello che fino a pochi anni sembrava un traguardo irraggiungibile, è ora una realtà per i nostri pazienti – spiega il presidente del Gr.E.Ca.S. Piero Luigi Almasio, professore di Gastroenterologia presso il Policlinico “P. Giaccone” di Palermo – , infatti siamo ad un passo dal poter guarire la quasi totalità dei nostri pazienti indipendentemente dal tipo di virus C infettante o dalla presenza di altre condizioni che limitavano l’efficacia della terapia tradizionale basata sull’uso dell’Interferone. Può sembrare una vera utopia, ma ormai si parla sempre più a ragion veduta della possibilità di eradicare un’infezione virale che causa in Italia alcune migliaia di decessi per cirrosi ed epatocarcinoma”. Responsabile scientifico dell’incontro, che si svolge con il patrocinio dell’Ordine Provinciale dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di Caltanissetta, è Antonino Salvo, primario del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta.
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