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1) STAITI- MULINO PALAMARA – DOMENICA 7 MARZO 2010.
2) 3^ GIORNATA NAZIONALE DELLE FERROVIE DIMENTICATE – SABATO 6 MARZO 2010.
3) REGGIO NON TACE. GIOVEDI’ 4 MARZO – ALLE ORE 18,30.
4) CACCIA AL CINGHIALE.
STAITI- MULINO PALAMARA – DOMENICA 7 MARZO 2010.
La seconda tappa del percorso dell’inglese, prevista nel nostro programma, toccherà Staiti. Il percorso, che si presenta non facile, si sviluppa in ambiente tipico dell’Aspromonte del versante jonico, ed è caratterizzato da una ricca vegetazione a base di corbezzolo ed erica. Lungo il percorso che porta al mulino Palamara, molto selvaggio e in alcuni tratti pericoloso, si potranno notare degli scorci panoramici interessanti, tra cui una piccola cascata denominata Caterina. Alcune note: Vi è una sorgente d’acqua lungo il percorso. Si consiglia di partire da casa con la borraccia piena, i bastoncini, il k-way e la colazione al sacco. Organizzatori: Pietro Garofalo e Patrizia Sorgonà. Tipologia E; Dislivello max 300 mt Tempi di percorrenza 5/6 ore. La partecipazione alla riunione pre-escursione è obbligatoria e non saranno accettate iscrizioni di soci e non soci assenti.
3^ GIORNATA NAZIONALE DELLE FERROVIE DIMENTICATE – SABATO 6 MARZO 2010.
La Sezione Aspromonte del Club Alpino Italiano aderisce alla manifestazione organizzata da Italia Nostra, Treni Storici e Turistici, Club Unesco, Comune di Palmi ed Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte. Sabato 6 marzo alle ore 9,00 presso la Stazione FC di Gioia Tauro ci sarà la ricognizione della locomotiva FCL 188 e visita ai locali deposito FC per l’istituendo Museo Ferroviario; alle 9,35 viaggio in treno con le scolaresche di Gioia Tauro e Cittanova; alle 10,15 presso la Stazione di Palmi, l’inizio della rimozione delle sterpaglie dal tratto dimesso per Sinopoli. Ore 11,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Palmi “Linee operative per la valorizzazione delle ferrovie taurensi – dalla piana degli ulivi all’Aspromonte, tra beni culturali, tradizione e sviluppo”. Relazioneranno: prof. ing. Domenico Gattuso dell’Università Mediterranea della Calabria; il Presidente dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte; i rappresentanti della Regione Calabria, della Provincia di Reggio Calabria, dei Comuni di Gioia Tauro e delle Ferrovie della Calabria. E’ prevista altresì la partecipazione di rappresentanti sindacali, delle associazioni ambientaliste, culturali ed amatoriali.
REGGIO NON TACE. GIOVEDI’ 4 MARZO – ALLE ORE 18,30. AUDITORIUM SAN PAOLO.
Incontro col procuratore Giuseppe Pignatone e i suoi collaboratori “per creare una relazione diretta tra magistratura e societa’ civile e societa’ civile e magistratura!”. Si tratta di un’occasione importante di democrazia e di crescita civile per la nostra città, in un confronto aperto e franco tra cittadini e servitori dello Stato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta. La Sezione Aspromonte condivide l’iniziativa del movimento “Reggio Non Tace” nonché le sue idee e suoi valori. Continuerà – come ha sempre fatto – a dare testimonianza con la propria attività sociale ed a contribuire a dare un’immagine positiva del nostro territorio e della nostra montagna in particolare, promuovendovi l’escursionismo ed insistendo nel chiedere a tutte le Istituzioni che si realizzino gli interventi necessari a garantire fruibilità, strutture e tutela ambientale.
CACCIA AL CINGHIALE
Ci corre l’obbligo di segnalare che recentemente un gruppo di escursionisti, fra cui diversi bambini, durante una escursione, si sono trovati nel bel mezzo di una caccia al cinghiale. Inutile rappresentare il grave pericolo corso, con conseguenze che avrebbero potuto avere ben altro esito se la conformazione dei luoghi e la prontezza degli accompagnatori non avessero reso possibile una rocambolesca fuga dal luogo delle operazioni di caccia. La Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del CAI, pur riconoscendo al punto 18) del proprio bidecalogo che la caccia potrebbe essere un modo per avvicinarsi all’ambiente naturale, auspica, però, che il rapporto dell’uomo con la natura non presupponga forme di violenza gratuita. Si chiede: che venga limitata la durata del calendario venatorio (contrariamente alle recenti leggi dello Stato); che si restringano le aree in cui è permessa la caccia; che sia istituito un corpo di agenti venatori in grado per numero e preparazione di garantire il rispetto della legge su tutto il territorio nazionale. Il Parco Nazionale dell’Aspromonte, con il regolamento trasporto armi, saggiamente, ne vieta persino l’introduzione all’interno del proprio perimetro se non con le opportune deroghe ed autorizzazioni. Evidentemente, però, l’episodio raccontato dimostra la difficoltà di fare rispettare il divieto da parte delle Istituzioni preposte.
Non ci resta quindi che, provocatoriamente, lanciare un appello agli stessi cacciatori affinchè adottino le regole di sicurezza previste per tale tipo di attività, quale: “Una adeguata tabellazione della zona assegnata, a cura della squadra. La porzione di territorio della zona, di volta in volta interessata dalla battuta dovrà essere segnalata con bandierine rosse, da posizionare prima della battuta e da togliere al termine, con sopra scritto “battuta in atto pericolo” (da www.spaziocaccia.it). Ma, soprattutto, ci sembra logico chiedere che i cacciatori desistano dalla caccia o quanto meno la interrompano nel momento in cui ci si renda conto dell’approssimarsi di situazioni di pericolo.
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