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Di Francesco Lo Giudice
Dal 22 al 25 giugno avrà luogo la IV edizione del Calabria Buskers, festival internazionale di teatro di strada.
Anche quest’anno l’associazione Pagliacci Clandestini, sotto la guida del direttore artistico Santo Nicito, sarà sul territorio per promuovere la nobile arte degli artisti di strada.
La prima tappa della rassegna si svolgerà nel comune di Rizziconi giovedì 22 giugno. Contando solo sulle sue forze, e, dopo una tanto estenuante quanto soddisfacente attività di crowdfunding che ha visto impegnati decine di sostenitori che credono fermamente nel progetto , il festival darà occasione a tutti di godere di bellissimi spettacoli realizzati da numerosi artisti. Maria Dolores, Jhonny Novecento, Mago Mpare, Mario Barnaba, Mattia e Art patachi provengono dal sud Italia, Uscite d’emergenza e La sbrindola dal centro nord. Darko e Nacho Sanchez rispettivamente provenienti dalla Macedonia e dal Cile.
La seconda giornata del Festival vedrà il Calabria Buskers approdare nel Comune di Cinquefrondi, le restanti date in programma del Festival Internazionale di Artisti di Strada saranno rispettivamente nel Comune di Motta San Giovanni e, il 25 giugno, data di chiusura del festival, nel Comune di Bagnara Calabra.
La durata degli spettacoli che vedrà impegnati gli artisti di strada avrà inizio alle 19:00 per concludersi alle 24:00.
Particolarmente importante il tema di quest’anno, NO SENZO. Detto termine, mutuato dalla lingua Rom, sta a significare SENZA TERRA. Il tema in questione vuole esprimere un ventaglio variegato di emozioni ed intenti, restare sul territorio con l’obiettivo di far crescere lo stesso.
Non necessariamente un luogo specifico ma convogliare raggiungendo tutti i luoghi e tutte le popolazioni che abbiano voglia di vedere con occhi diversi, di parlare lingue lontane. Ascoltare e vivere culture diverse interpretando la diversità come forma peculiare ricchezza. NO SENZO è una scelta posta fuori dai convenzionali schemi, l’arte come scambio culturale che tutti arricchisce , l’assenza di barriere e confini.
La scelta e la consapevolezza che non ci sia bisogno di un luogo ad hoc per far vivere l’arte. Non c’è un teatro o un Auditorium, c’è una piazza, la strada, per far sì che risuonino i benefici della creatività in luoghi molto lontani.
Un soffio di vento fresco che porta con sé integrazione, pace e cultura che da Rizziconi si solleverà per raggiungere culture differenti nonché diversi modi di vivere e di interagire con il prossimo, di vedere il senso delle cose. dell’uguaglianza.
Il clown come denuncia sociale, come sberleffo ironico al potere, il sorriso come punto di forza per affrontare le intemperie che la vita porta seco.
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