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Recensione di Marina Crisafi (Pubblicata su Calabria Ora)
“Yaoundè. Il mio viaggio in Africa” di Melina Ciancia, poetessa, insegnante e giornalista reggina, più che un libro è una vera e propria missione. Il resoconto dettagliato di un viaggio alla scoperta di un paese lontano, il Camerun, nel cuore del continente nero.
Un mondo che sembra irraggiungibile e che, invece, una volta visto da vicino, ha aperto completamente la braccia per accogliere la nuova arrivata. Yaoundè è, infatti, il diario, vissuto e narrato in prima persona dall’autrice mentre era ospite della comunità marista del luogo. Giorni di vita trascorsi in mezzo ad un universo affascinante, colmo di semplicità e miseria, così diverso rispetto alle opulenti società occidentali. Eppure dignitoso.
Nonostante la povertà, cui la popolazione del luogo sembra abituata, quasi rassegnata, la vita nella lontana Yaoundè procede a ritmi cadenzati, tranquilli, carichi di difficoltà e dolore, ma estremamente decorosi. Il quotidiano affanno per la sopravvivenza, l’incertezza del futuro e tutte le difficoltà che hanno martoriato questa gente per secoli, non ne hanno affatto scalfito l’allegria, la serenità e il senso di ospitalità.
È proprio quest’incontro, sincero e libero dai pregiudizi, con identità completamente diverse che ha spinto l’autrice a raccontare. A fare un inevitabile confronto con il mondo occidentale. A chiedersi i perché di una condizione che accomuna il Camerun a molti altri paesi africani. Ad analizzare il ruolo e le responsabilità dei paesi industrializzati nella mitologia di uno sviluppo economico e sociale che non è mai avvenuto.
Ad approfondire il rapporto tra la comunità cristiana e la cultura locale. Tutti temi che cercano delle risposte nella parte finale del racconto che culmina con un dialogo intervista con Damien Diouf, padre della congregazione religiosa, rappresentando la naturale conclusione di un viaggio che è stato una scoperta, rompendo con i clichè sedimentati nell’immaginario collettivo.
L’Africa ha spalancato le porte all’autrice, rivelando le sue immense ricchezze, non quelle materiali e consumistiche, ma scorci di vita vera in una terra rigogliosa popolata da gente forte e genuina che, nonostante mille avversità, lotta ogni giorno per andare avanti.
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