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di Paolo Cardillo
Ero ragazzo e mi carpivo il mondo,
tutto girava attorno alla mia giovane vita,
ma da uno schizzo iniziò la mia salita,
quando mi persi in quell’ultimo affondo.
Certo non immaginavo che da quel mio amplesso profondo,
potesse generarsi una ferita,
che da quel breve godimento non sarebbe mai guarita,
mentre ora, io sono ancora qui e non me lo nascondo.
Tu uomo figlio che oggi mi puoi giudicare,
Tu che sempre hai saputo che da li io ti ho rinnegato,
Tu lo vorresti ma non mi puoi chiamare padre,
Ero un ragazzo e tale son restato,
e se talvolta mi metto un po’ a pensare,
vedo che nella tua vita c’è stata solo tua madre.
E allora so solo piangere e non mi riesco a perdonare.
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