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di Don Giovanni Zampaglione
“Maria dà al mondo Cristo nostra pace”.
“I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù”.
• Vangelo Luca 2,16-21
In quel tempo, i pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore
MEDITAZIONE
E nel nome di Maria, madre di Dio e madre degli uomini, che nella Chiesa si celebra in tutto il mondo la «giornata detta pace». La pace, in senso biblico, è il dono messianico per eccellenza, è la salvezza portata da Gesù, è la nostra riconciliazione e pacificazione con Dio. La pace è anche un valore umano da realizzare sul piano sociale e politico, ma affonda le sue radici nel mistero di Cristo, la fede in Cristo, «autore della salvezza e principio di unità e di pace» (Lume Gentium 9), appare evidente nella parte che il cristiano prende agli sforzi della umanità per la pace del mondo. La pace di Cristo non è diversa dalla pace dell’uomo: c’è semplicemente «la pace», e vale la pena spendere la vita per la sua continua ricerca. Il Magistero della Chiesa non ha cessato di attirare l‘attenzione sulla pressante necessità di fare della pace una dimensione effettiva della umana convivenza. Esso continua a rinnovare l’annuncio di quella pace che è poggiata sulla verità, la giustizia, l’amore e la libertà, «i quattro pilastri della casa della pace» aperta a tutti .
“Aprite i vostri occhi a visioni di pace”!
«E allora il Nostro messaggio raggiunge il suo vertice: mai più gli uni contro gli altri! Se volete essere fratelli, lasciate cadere le armi dalle vostre mani. Non si può amare con armi offensive in pugno» «Di fronte a tale difficile compito della pace, non bastano le parole. E’ necessario che penetri il vero spirito di pace. Genitori ed educatori, aiutate i fanciulli e i giovani a fare l’esperienza della pace nelle mille azioni quotidiane. Giovani, siate dei costruttori di pace! Uomini impegnati nella vita professionale e sociale, spesso difficile per voi realizzare la pace. Non c’è pace senza giustizia e senza libertà, senza un coraggioso impegno per promuovere l’una e l’altra.
Uomini politici, aprite nuove porte alla pace! Fate tutto ciò che è in vostro potere per far prevalere la voce del dialogo su quella della forza. Fate gesti di pace, anche audaci, poi tessete pazientemente la trama politica, economica e culturale della pace.
Il lavoro per la pace, ispirato dalla carità che non tramonta, produrrà i suoi frutti. La pace sarà l’ultima parola della Storia»
“Maria dà al mondo Cristo nostra pace”
E’ ben giusto che il primo giorno dell’anno cominci con la solennità di Maria, Madre di Dio. Il Verbo eterno della gloria ha voluto nascere da una donna, pur potendo comparire in mezzo a noi con un corpo unicamente fatto dall’onnipotenza della sua parola: “Nato da donna, nato sotto la legge” ci dice san Paolo. Il che vuol dire che ha voluto in tutto vivere la nostra esperienza di uomini e che ha voluto essere l’obbediente del Padre nel cammino di un popolo che era stato costituito in vista di lui, in ragione di lui e che lui avrebbe portato a salvezza liberandolo dai peccati e questo non solo per quel popolo, ma per tutto il genere umano. Nell’ottava del Natale si celebra la festa di «Maria madre di Dio».
In verità, le letture bibliche mettono l’accento sul «figlio di Maria» e sul «Nome del Signore», anziché su Maria. Infatti l’antica «benedizione sacerdotale» è scandita dal nome del Signore, ripetuto all’inizio di ogni versetto (prima lettura); il testo di san Paolo sottolinea l’opera di liberazione e di salvezza compiuta da Cristo, nella quale è incastonata la figura di Maria, grazie alla quale il Figlio di Dio ha potuto venire nel mondo come vero uomo (seconda lettura); il vangelo termina con l’imposizione del nome di Gesù, mentre Maria partecipa in silenzio al mistero di questo suo figlio nato da Dio. Questa attenzione prevalente al «Figlio» non riduce il ruolo della Madre: Maria è totalmente Madre perché è stata in totale relazione a Cristo, perciò onorando lei è più glorificato il Figlio. Il titolo di «Madre di Dio» sottolinea la missione di Maria nella storia della salvezza: missione che sta alla base del culto e della devozione del popolo cristiano; Maria infatti non ha ricevuto il dono di Dio per sé sola, ma per portarlo nel mondo: «nella verginità feconda di Maria (tu, o Dio) hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna». Amen
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