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di Salvatore D’Aprano
È uno dei più temibili
flagelli della Terra
e miete tante vite;
più di una guerra.
Seduce ignari giovani
con allettante miraggio
rendendoli succubi
del suo turpe ingranaggio.
Dà effimera ebbrezza,
fa vedere la luna nel pozzo,
è un falso paradiso
ripugnante e sozzo.
Un tetro labirinto
senza via di uscita
che debilita la mente
e distrugge la vita.
Il dedito alla droga
è un misero schiavo
dallo sguardo ebete
e non è in grado
di discernere le cose.
Come un cane abbandonato
alla fine si ritrova solo
senza Dio, senza neppure un prete
e, non di rado,
muore per un’overdose.
Salvatore D’Aprano © – (0169 = ©)
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