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A cura di Bruno Salvatore Lucisano
‘Ncuminciai a scriviri ‘n poisia
prima u canusciu la fidi cristiana,
ma i chillu jornu chi la canuscia
la rima mia non fu cchjù joculana.
Fu Cristu chi cangiau la vita mia,
mi detti novu cori e nova menti,
mi dissi : Dassa la buffuneria,
ca poi scriviri cosi cchjù valenti”.
Ed eu mi misi e ped Illu scrivia,
palori chi parivanu addittati,
acqua frisca du celu chi scindia,
m’abbivara l’amari arzurijati.
Eu fu lu primu chi i st’acqua mbivia
a li vecchj funtani cchjù non tornu,
ca mo chist’acqua scurri d’inta i mia
e rifrisca chist’arma notti e jornu.
Se cu sti verzi li cori toccai,
non esti certu pe’ la mia bravura,
eu dugnu sulu chillu chi mi dai
porgendu st’acqua a cui si senti arzura.
Vincenzo Cordì, nasce a Sant’Ilario dello Ionio nel 1951, a soli sei mesi di vita i sui genitori si trasferiscono a Locri ed è in questa cittadina che è cresciuto e vive tutt’oggi.
Scrive in dialetto locrese fin dalla giovane età, da quando si convertì alla fede evangelica, i suoi temi sono stati e sono prettamente biblici. Ha pubblicato il suo primo libro nel 1997 dal titolo Acqua Frisca.
Ha voluto inserire in questa raccolta alcune poesie scritte prima della sua conversione per far conoscere ai suoi lettori la differenza di pensiero e di espressione, prima e dopo la conversione.
Il titolo del suo libro, Acqua Frisca, nasce proprio dalla poesia che apre questa sua raccolta.
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