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di Carmen Gullo
Aspettavo te
come goccia di rugiada che aspetta il sole per abbagliare,
come steppa bruciata che apsetta la pioggia per rinvendire.
Aspettavo te nella notte tempestosa
come il vento battagliero che soffiando sui ricordi porta via
il dolore.
Il fuoco arde tra pezzi di legno e vecchie ceneri
mentre la mano del suo padrone rinvigorisce la fiamma.
Ho gia’ visto il mare tante volte increspare le onde….
ho rivisto quella barca attraccare al molo mille volte
e ancora oggi e’ li ad aspettare la stagione dei venti
per salpare e portarmi da te.
Tu sei come la scintilla che prende colore nei raggi infuocati del sole…
sei lo stupore di un mattino,
il sapore caldo del mio destino.
Ho portato troppe croci su queste stanche spalle,
aspettando chi potesse raggiungermi e liberarmi da questi spiriti,
eppure oggi sento che nulla e’ stato perduto,
le battaglie perse hanno fatto spirare i miei sogni.
Ma la guerra non e’ persa finche’ rimane un unico soldato
che tiene in mano fiero la sua arma.
Tu sei il mio battagliero felice e stanco….
oggi ti rivedo finalmente sulla zattera che rema verso me,
come una luce del mio vivere.
Luce sullo specchio infinito del mare.
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