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di Carmen Gullo
Come un acrobata a volte cade
ma nella caduta sa non farsi male,
la meraviglia del tuo mondo salva
la solitudine che e’ in te.
Quando senti di essere escluso dalle soddisfazioni
e un macigno ti costringe alla fermata
stringi i pugni e calpesta la codardia di un uomo che non t’appartiene.
La solitudine degli esclusi e’ un po’ una droga…
La si cerca brontolando se non la si trova e poi quando
arriva la si piglia a calci perche’ non vuol piu’ andar via.
Si vive d’amore,
si vive di sole,
si vive di cuore e temperamento.
Ma non si vive da soli,
perche’ la solitudine e’ una ferita che non rimargina mai,
e’ una pepita senza valore,
la nostra vita che assume rancore.
La solitudine degli esclusi e’ un tormento
E’ un passo di montagna che richiede il suo talento,
stelo di un fiore troppo alto da cogliere,
burla di una recita dove il sipario e’ gia’ calato…..
tempo di arrendersi e chinare la testa…ecco cosa rappresenta
questo triste mutare le stagioni.
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