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Recensione di Marina Crisafi pubblicata su Calabria Ora
La ricostruzione dell’identità, partendo dal livello locale e proseguendo via via lungo quello regionale e locale per giungere ad un’identità cosiddetta “aperta”, è il presupposto necessario per affrontare le sfide rappresentate dalla globalizzazione. È questo il tema di fondo del saggio “Il mosaico delle identità” di Giuseppe Condello edito nella collana “Educazione”, per i tipi di CSA Editrice.
“La prima grande sfida da cogliere è proprio quella di ripartire dalla storia, dal mosaico delle esperienze collettive, per definire o ridefinire l’identità o le identità e incastonarle come segno distintivo dei tessuti locali e territoriali fino ad accogliere ed elaborare senza paure l’identità in divenire, l’identità aperta” scrive, infatti, l’autore calabrese nelle pagine introduttive dell’opera.
Un’analisi compiuta quella di Condello che parte dallo studio minuzioso delle realtà locali, per estendersi a tutto il paese, evidenziando e sottolineando come, ormai, l’intera identità italiana risulta quasi devastata. Un’identità spezzata, inconsapevolmente, forse, frutto delle diverse vicende storiche, e, probabilmente, a causa del forte fenomeno migratorio che ha portato via con sé gente e pezzi di memoria.
Un’identità mai più ricostruita, preoccupati di ricreare nuovamente, di dilatare, allargare ed estendere per far fronte al fenomeno globale, finendo col minare completamente, anziché valorizzare, quel preciso mosaico identitario ancora esistente. Occorre, dunque, ripartire daccapo, rielaborare, conoscere e riappropriarsi delle radici, delle proprie tradizioni, non nell’ottica di un localismo o di un regionalismo anacronistico ma partendo da una sorta di “ricomposizione” delle realtà micro-territoriali per arrivare ai macrosistemi di cui è fatto il mondo e riuscendo, per questa via, a colmare il “vuoto storico”, i “deficit” delle politiche locali, “rendendo forte il legame tra etica della responsabilità del cittadino e la legalità, per ricostruire i tessuti relazionali della rappresentanza coerente e civile” suggerisce Condello.
Solo così, infine, potrà ricomporsi quel filo sottile ma indelebile che lega passato, presente e futuro e potranno riunirsi tutte le tessere del “mosaico delle identità”.
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