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di Marina Crisafi (Pubblicato su Calabria Ora)
Tra i passatempi semplici che facevano divertire molto i bambini di un tempo e, forse, anche quelli di oggi, c’erano quello dei due personaggi che misteriosamente volavano per aria: Gigino e Gigetto. Il gioco, particolarmente adatto ai bambini più piccoli, in genere eseguito da un adulto, non aveva bisogno di alcun materiale: era sufficiente l’uso di una mano e di un piano rigido. Spesso, però, per renderlo più divertente e piacevole da vedere, ci si aiutava con due pezzetti di carta, una penna e del nastro adesivo.
Reperito l’occorrente, chi eseguiva il gioco procedeva, quindi, a disegnare due volti simili tra loro sui ritagli di carta e ad attaccarli sul dito indice e sull’anulare di una mano, fermandoli con il nastro adesivo sulle unghie. La mano, con le due dita così addobbate veniva, quindi, posata sull’orlo del tavolo e, attirata l’attenzione del bambino sulle posizioni dei due personaggi, il gioco aveva inizio.
La mano si alzava e si riportava nella posizione iniziale per numerose volte, accompagnandone i movimento con le prime parole della famosa filastrocca: “GIgino e Gigetto stanno sul tetto”. Quindi, seguendo gli altri versi, si continuava: “Vola Gigino, vola Gigetto”. E la mano con i personaggi disegnati si portava dietro la testa, facendo volare via Gigino per far posto a Gigetto, e, successivamente, facendo “sparire” quest’ultimo per fare posto al primo. Poi pronunciando gli ultimi versi della filastrocca: “Torna Gigino, torna Gigetto”, la mano si riportava giù, facendo apparire, magicamente, prima l’uno e poi l’altro. In realtà, le due dita con la carta venivano ritirate semplicemente dentro il palmo della mano, in modo alternato e veloce, oppure si cambiava “al volo” la posizione di indice ed anulare, mostrando il primo e nascondendo il secondo, e viceversa, senza farsene accorgere dal bambino.
Si trattava di un gioco ingenuo, con la pretesa della magia che, però, se veniva eseguito velocemente, cadenzando bene la filastrocca, faceva contenti i bambini che guardavano stupiti le dita spoglie, credendo veramente che Gigino e Gigetto fossero rimasti incollati per aria e che, al loro misterioso ritorno sul tavolo, rimanevano incantati, chiedendo, a gran voce, di giocare di nuovo.
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