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Chi erano i Fudditti? Dove si trovano le Caldaie del Latte? E la dimora della fata Morgana? Qual è la vera storia di Scilla e Cariddi? Chi era la dama reggina che conquistò il cuore del famigerato Barbarossa?
Sono solo alcune delle leggende e dei miti raccontati in Febea, prima opera narrativa della scrittrice reggina Marina Crisafi, pubblicata per i tipi di Laruffa editore.
Febea è un viaggio indietro nel tempo alla scoperta di una Reggio Calabria inedita, col suo carico di leggende, miti e misteri sopravvissuti ad oltre duemilasettecento anni di storia e giunti fino ai giorni nostri.
Davanti agli occhi del lettore passano in rassegna la Reggio magnogreca e romana, quella medievale e quella spagnola. Sfilano i luoghi e i paesaggi della provincia reggina, con la loro bellezza solare e aspra, e i personaggi che li hanno animati: eroi mitologici e semplici popolani; re, cavalieri e briganti; spietati corsari e nobili donzelle; santi e diavoli e, ancora, streghe, fantasmi, fate.
Ma si riscoprono anche le virtù del popolo reggino, il proverbiale fatalismo, il coraggio e la dignità di fronte alle innumerevoli vicende e avversità che hanno martoriato la nostra terra.
Febea è una vera e propria cavalcata nei secoli che comincia con il mito della fondazione, pronosticato dall’oracolo di Delfi e si conclude con quello dei cavalieri spagnoli che fondarono le mafie, e, idealmente, con un messaggio di speranza: «che un giorno – come scrive l’autrice – anche la ‘ndrangheta diventi una leggenda che le nuove generazioni potranno raccontare affermando ‘c’era una volta e oggi non c’è più’».
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