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di Salvatore D’Aprano
Prima che si fa sera
dopo un’intensa
giornata di lavoro
vado sul vecchio molo
a mirare le acrobatiche
planate dei gabbiani
sulle irrequiete onde.
Nel mio eremo di pace
lontano dalla calca
e dagli assordanti rumori
ritrovo la mia serenità.
Poi, rapito, contemplo
i rossi bagliori dell’occaso
che vestono d’oro
gli ormeggiati velieri.
Ameno spettacolo
d’incomparabile beltà
che mi fa dimenticare
il mondo, i miei tormenti
e della vita la caducità.
Socchiudo gli occhi
e all’orizzonte intravedo
l’uscio dischiuso dell’eternità.
Salvatore D’Aprano © – (0169 = ©)
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