Chi era davvero Nicolae Ceaușescu?

virginia iacopino

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Di Virginia Iacopino

LA GRANDEZZA MORALE E POLITICA, TRAMITE IL SUO LAVORO, NICOLAE CEAUSESCU SE LA E’ COSTRUITA, GIORNO PER GIORNO, TESSENDO IL SUCCESSO CON IL FILO DELL’AZIONE QUOTIDIANA DEL DIRIGENTE REALISTICO E SOFFIANDO NEL DISEGNO L’ALITO DEL GRANDE IDEALISTA COMUNISTA (Ugo Ragozzino).

Nicolae Ceausescu fu l’ultimo presidente della Repubblica della Romania. Nel 1989 lui e la moglie, accusati di crimini di guerra contro lo stato, genocidio e distruzione dell’economia nazionale, furono condannati da un tribunale militare eccezionale all’immediata fucilazione effettuata da un plotone di esecuzione formato da paracadutisti e da oltre centinaia di armati volontari per tenere a bada i tantissimi sostenitori della repubblica comunista. Il plotone d’esecuzione usò kalashnikov. Non mirarono al volto di Ceausescu per non sfigurarne le fattezze onde potesse essere riconosciuto da tutto il mondo,mentre per la moglie il plotone non ebbe pietà. Caddero sotto oltre cento colpi e il nastro di registrazione fu subito trasmesso dai media francesi e da quelli di altri paesi occidentali.Non si può dire che la ferocia di cui erano accusati i coniugi Ceausescu era maggiore di quella usata dai loro carnefici. La Romania è stato l’unico paese del blocco orientale in cui si potè rovesciare così violentemente il suo regime. Prima di morire Nicolae dichiarò che la storia avrebbe dato un buon giudizio sul suo operato e incominciò a cantare l’internazionale mentre la moglie gridò: andate tutti all’inferno. Ci vorrebbe un moderno Dante per farci conoscere in quale girone infernale eternamente bruciano. Nel 1945 i tedeschi sterminarono gli ebrei del ghetto di Varsavia e la distrussero completamente. Fu liberata dall’URSS e dagli alleati che con il cosiddetto patto di Varsavia si divisero l’intera area balcanica. Ceausescu non volle partecipare a tale spartizione considerandola occupazione neo- coloniale. Aveva regione. I Balcani già in precario equilibrio politico ed economico, diventarono e continuano ad esserlo, la polveriera esplosiva d’Europa. Si accusava la moglie di Ceausescu di sperperare ingente pubblico denaro con l’acquisto, in grande quantità, di gioielli, vestiti, pellicce e organizzare frequenti lussuosi banchetti con cibi raffinati importati dall’estero mentre il popolo pativa la fame nera. Dove sono andate a finire tante ricchezze? Le hanno distribuite ai poveri? Non risulta. Si afferma che Lena Ceausescu fece pubblicare a nome suo ricerche sulla chimica dei polimeri frutto di osservazioni di famosi scienziati costretti con la violenza a cedergliene. Potrebbe essere vero. Possedeva, come si afferma, una laurea fasulla. Ma dopo la caduta del comunismo questi illustri ricercatori con le carte in regola accademicamente sarebbero stati liberi di sciogliere la loro lingua per documentare lo scippo subito a mano armata. Con la polimerizzazione si ottengono dal petrolio soprattutto materie plastiche e fibre sintetiche che fin dall’inizio avevano dato vita a nuovi mercati internazionali che svolsero una ben precisa funzione di sviluppo sociale oltre che tecnico. Oggi non si potrebbe fare a meno di questi prodotti. Dominavano il loro mercato l’America, il Giappone, la Francia e l’Inghilterra. Se fosse entrata in esso (mercato) la Romania avrebbe potuto smerciare questi prodotti a prezzi più bassi, avrebbe quindi equilibrato la domanda e l’offerta nelle aree economiche non solo europee. Avrebbe messo automaticamente fuori mercato le aziende che agivano in assoluto monopolio. La Romania si sarebbe trovata vantaggiosa per lo sviluppo dei rapporti economici e commerciali non solo tra i paesi socialisti. Ceausescu aveva già concluso vari accordi con il MEC e incominciava ad estendere la pacifica collaborazione anche con altri paesi. Superfluo è mettere in risalto le conseguenze di una simile collaborazione nella proficua influenza sul mondo arabo-asiatico e sui paesi del Mediterraneo. Nicolae era un instancabile militante per la pace e la distensione internazionale. Era molto apprezzato per la sua lucida visione del futuro dell’umanità, era coerente tra principi ed azione. Aveva osservato che la fondamentale caratteristica dell’epoca era dilagante tra crisi economica,crisi petrolifera e, quindi, finanziaria con ripercussione deleteria nella vita politica di molte nazioni. In questa situazione era necessaria una collaborazione leale. Aveva acceso il lume della salvezza che si volle spegnere. La macchina della propaganda anticomunista funzionava a meraviglia e faceva nascere movimenti di dissenso che denunciavano violenze ai diritti umani.

Giornalisti partigiani delle destre sfrenate di tutto il mondo lavoravano al loro fianco. Dal crollo del regime comunista in Polonia governa una destra conservatrice cristiana-cattolica in un crogiolo di un laboratorio di fondamentalismo cristiano oltranzista governata da una destra estremista che attraverso la propaganda di Radio Maria accende odio contro protestanti ortodossi e comunisti cittadini impauriti di dichiararsi tali. Papa Francesco dovrebbe dare ascolto alla moltitudine di donne cristiane cattoliche polacche di tutta l’area balcanica che, vestite di nero, protestano contro l’integralismo che reprime e vorrebbe annullare tutte le civili conquiste del movimento femminista. Si stava meglio quando si stava peggio? Le rivolte per rovesciare il governo di Ceausescu partirono da Timisora guidati dal sacerdote ungherese Laszhot Toker che chiamavano i coniugi Ceausescu diabolici comunisti. Scoppiavano guerriglie e la polizia militare lasciava sul terreno morti di una parte e dell’altra.I guerriglieri del sacerdote erano finanziati dai capitali della CIA. Chi era Ceausescu? Colui che era convinto che non è un buon credente solo colui che recita preghiere. Per essere tale deve operare in conformità della propria fede. Collaborò con l’UNICEF per la tutela dell’infanzia abbandonata da ragazze madri e figli di genitori alcolizzati.

Credo che la storia vera è tutta da scrivere senza tacere violenze da ambo le parti. Ceausescu fu figlio di contadini poverissimi. Dai registri scolastici si rileva che andava a piedi nudi; non possedeva nè libri nè scarpe particolare era la sua attitudine allo studio e all’instancabile laboriosità. A undici anni si trasferì a Bucarest per diventare apprendista calzolaio. Eh sì! Chi meglio di lui poteva capire cosa significava realizzare il sogno di costruirsi un paio di scarpe.Si rese subito conto che anche in città era impossibile per la totalità degli operai e dei loro figli di aspirare ad una posizione migliore. Da un carcere usciva e in un altro entrava con l’etichetta di eversivo comunista. I compagni, orgogliosamente, lo battezzarono argento vivo titolo ben meritato per le sue lotte contro lo sfruttamento della classe lavoratrice.

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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