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di Salvatore D’Aprano
È un’ora che ti aspetto
su questa solitaria rotonda
e cerco d’ingannare il tempo
mirando l’impetuosa onda
frangersi sulla scogliera.
Nel plumbeo cielo s’addensa
una nuvola nera,
minacciosa e immensa
mentre frotte di gabbiani
svolazzano presaghi
dell’imminente procella.
Poi, come in una favola,
d’improvviso appari tu
mirabilmente bella
e il cielo si rischiara in un baleno
ritrova il suo blu
e ritorna il sereno.
Attonito mi domando
se è un sogno o realtà
ma stringendoti a me
svanisce ogni mia perplessità
e abbracciati viviamo
dolci brividi di eternità.
Salvatore D’Aprano © – (0169 = ©)
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