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Presso la sala “San Giorgio al Corso” si è svolto l’incontro promosso ed organizzato dal “Centro internazionale scrittori della Calabria”, dal tema: “Il Natale tra tradizione e fede”.
A fare gli onori di casa è stata il Presidente dell’Associazione Loreley Rosita Borruto, che, come sempre, ha coordinato egregiamente i lavori. Si è proceduto, poi, alla visione di un video realizzato dal professore Nicola Petrolino. Ad entrare nel vivo dell’incontro è stata Renata Melissari, docente di Storia delle tradizioni popolari presso l’Università di Messina, esponendo un’attenta riflessione sulla tradizione del Natale e ricordando che l’uomo è stato ed è al centro del processo culturale.
“L’uomo instaura un rapporto proficuo con la sua comunità. La cultura si afferma come patrimonio comune. Le tradizioni sembrano sempre morire però poi ritornano più forti di prima e rivivono. L’uomo, attraverso un linguaggio comune, riesce ad aprirsi agli altri. Questo patrimonio è una ricchezza immensa. Il nostro tempo propone rinnovate domande sull’identità di appartenenza di ciascuno di noi. Mentre si afferma il cambiamento della società tradizionale, proprio in questo panorama etnico, si radica una fragilità che rende l’uomo come smarrito. La memoria salva il soggetto dalla precarietà. L’individuo si rifugia in se stesso, nello spazio del quotidiano. In questa dimensione il bisogno delle tradizioni è il luogo privilegiato per l’esercizio di molteplici negoziazioni. In questo senso la Calabria è ricchissima di feste e di riti popolari. Il momento celebrativo prossimo ci induce a soffermarci sul Natale. E’ la festa del sole nascente perché Cristo è il vero Sole. Per noi calabresi la ricorrenza del Natale è un evento ricco di implicazioni folcloristiche”.
“Il mondo, oggi, è cambiato rispetto al passato – afferma Alessandra Giulivo, dottoressa in Comunicazione, spettacolo e comunicazione multimediale. La società appare dominata dalla frammentarietà e dalla crisi dei valori. Si avverte una grande crisi della famiglia ed una contestuale perdita di punti di riferimento solidi e validi, soprattutto per i giovani in crescita. Tuttavia, pur vivendo in una società così permissiva e consumistica come la nostra, che ci abitua al “tutto lecito” e “al tutto subito”, molti giovani sperimentano nella loro quotidianità i valori della condivisione, della solidarietà e della socialità. Noi giovani, come ci ricorda la Chiesa, siamo il sale della terra e la luce del mondo e possiamo cambiare questo mondo, governarlo e migliorarlo e riappropriarci dei valori autentici di una volta”.
“Dinanzi alla crisi assiologia, cui siamo di fronte – sottolinea Domenico Siclari, ricercatore universitario – l’uomo vive nell’edonismo. Una riforma molto importante è stata quella del 2001, che, modificando l’articolo 118 della Costituzione Italiana, introduce la sussidiarietà orizzontale e riapre il rapporto tra il settore pubblico e quello privato. In questo momento vicino al Natale è ora di riprendere in mano i valori”.
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