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“Un romanzo che narrativamente si direbbe “sfasato”, giocato su racconti e incontri generazionali che creano al suo interno un particolare movimento ondivago e sfasano, appunto, il romanzo nei suoi tempi e nei suoi spazi”.
È “L’incontro“, il romanzo fresco di stampa della Casa Editrice Pellegrini, scritto dal magistrato Erminio Amelio che, dopo numerosi libri a vocazione saggistica, si avventura nelle trame della narrativa con il suo romanzo d’esordio.
L’occhio che osserva e narra è quello di un quattordicenne, Giuseppe, che s’immerge, con la curiosità tipica di un adolescente, nella storia del suo paese, che è quella di un meridione così simile a quella di tanti sud del mondo, e in questo cammino scopre che la Storia, quella con la S maiuscola e quella con s minuscola, hanno un sorprendente ritmo ripetitivo di “corsi e ricorsi” che riporta sempre ad uno stesso vertice con il suo carico di sofferenza e dolore come se niente alterasse questo flusso inarrestabile.
“…tutti i padri partono per lavorare, per guadagnare soldi, per farci stare meglio“- si legge nelle pagine del romanzo.
Partivano ieri i padri dai paesi meridionali nelle città del nord, nei paesi europei, in America, in Australia. Partono oggi i padri dai paesi dell’Est, dai paesi africani e arabi “per lavorare, per guadagnare soldi”, per far star meglio le famiglie rimaste spesso lontano. Le emigrazioni di ieri e di oggi, quelle dei nostri “padri e nonni” e quelle dei nuovi migranti, si toccano dunque e si incastrano le une alle altre come se nulla fosse cambiato nel tempo. Il protagonista la scopre questa verità e la disvela ascoltando le storie di nonne, madri, padri, nonni, amici che sembrano, alla fine, mescolarsi le une alle altre in un unico grande calderone emotivo e la scopre, ancora di più, quando s’imbatte in Malik, altro importante personaggio di questo romanzo ad onde concentriche. Malik ha dodici anni e si è salvato con la madre da un naufragio, mentre il padre e il fratello sono morti annegati nel viaggio su un barcone che trasportava più persone di quante ne potesse contenere. Malik racconta a Giuseppe la sua storia, che è di tanto dolore ma anche di tanta speranza e questa storia si fa specchio dell’altra che Giuseppe ha già ascoltato, tantissime ma proprio tantissime volte. Perché, appunto, la Storia tende a srotolarsi e poi a riavvolgerei prepotentemente su se stessa.
“Giuseppe stava ancora pensando alla risposta mentre Malik continuava a parlare. Se mandi indietro un uomo e la sua famiglia, se gli vieti di sperare in un futuro migliore, se lo rimandi da dove è scappato per necessità, per paura, se gli cancelli la speranza, se gli impedisci di sognare, non è come ucciderlo?”.
Erminio Amelio, magistrato, è nato a San Pietro Magisano (Catanzaro), vive e lavora a Roma. La sua prima opera è stata Il volo spezzato. Strage di Ustica: le storie, i misteri, i depistaggi, il processo (Editori Riuniti). Tale opera gli è valso il “Premio di Cultura Città di Santa Marinella 2005”. Nel 2012 ha pubblicato L’omicidio di Nicola Calipari (Rubbettino editore). Nel 2012 gli è stato conferito il Premio Sila XV edizione. L’incontro è il suo primo romanzo.
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