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di Salvatore D’Aprano
Trasciniamo
il nostro pesante fardello
nel sinuoso dedalo della vita
come l’umile bue che,
intento a dissodare i campi
sopporta l’oneroso giogo
e la schioccante frusta
con servilità.
Siamo bestie da soma.
Siamo le eterne vittime
in questa società di avvoltoi,
fragili e inermi pesciolini
che cercano di sopravvivere
in un oceano infestato da squali.
Solamente
quando saremo divenuti larve,
non più atti a servire
i nostri despoti -Padroni,-
forse soltanto allora
avremo diritto
alla giusta ricompensa
e al meritato riposo
sotto una più sopportabile,
equa e lieve croce.
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