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Appesa sospesa e a volte ripresa,
nel muto e sordo ricordo di un giorno,
vuoti di memoria che stanno strisciando sul domani.
Appesa ai muri una triste tela,
parla del mare e dei suoi venti,
dei gabbiani e delle onde pazze e furiose ,
di un’inattesa tempesta.
Riesco a scorgere la piu’ grande emozione di un cieco pittore,
quando il pennello si sofferma e indugia nelle profondita’ del mare,
rischiara l’onda in superficie,
incupisce i colori quando spruzza la schiuma.
Appesa ad un sogno rimango a osservare la tela che ora mi parla
il linguaggio dell’anima.
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