A ‘mendulata. Bevanda tradizionale calabrese

Bevanda alle mandorle

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Sono davvero pochi coloro che ricordano “a ‘mendulata”. In realtà si trattava della bevanda dei poveri, che, finito il raccolto delle mandorle, le custodivano gelosamente nei cosiddetti catoj per poi usarli durante il periodo natalizio come ripieno nei dolci tradizionali. Ma poteva succedere, a volte, che il raccolto fosse stato così prospero che ci si concedeva, soprattutto d’estate, il lusso di trasformare parte di esso in una delle bevande più ricercate nel mondo contadino: appunto a ‘mendulata. Ma vediamo di scoprire come si arrivava a questo:

Dopo aver liberato con uno schiaccianoci le mandorle dal guscio, si mettono dentro un mortaio, dove vengono pestate così da ridurle in polvere. Una volta questo si prende una specie di drappo da cucina pulito e si racchiude la polvere di mandorle all’interno dello stesso. Si prende poi un piccolo recipiente e si riempie d’acqua.

Bevanda alle mandorle

Quindi si immergere per alcuni secondi il drappo per poi toglierlo e strizzarlo a mo’ di spugna facendo attenzione che non fuoriesca la polvere di mandorle. Si procede con le immersioni finché l’acqua della ciotola non assume un color lattice. A questo punto, dopo averla addolcita con un po’ di zucchero o di miele, a ‘mendulata è pronta per essere bevuta.

A 'Mendulata
A ‘Mendulata

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Author: Redazione_Cultura