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“La robotica è una sfida, un confronto tra civiltà evolute, extraeuropee, europee, ma anche italiane. Il corso che qui teniamo è utile per aprire la mente”.
Con queste parole Il professor Maurizio Iocco, dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, ha aperto la diciassettesima edizione delle Giornate di Crotone, evento scientifico proposto ogni anno dall’Istituto Sant’Anna di Crotone, struttura di riferimento regionale per l’alta specializzazione riabilitativa. Gli operatori del settore riabilitazione si sono quindi ritrovati, nella mattinata di sabato 27 aprile 2013, presso la sede di Poggio Pudano dell’Istituto per seguire un corso a loro dedicato, dal titolo “La robotica in neuro riabilitazione”.
La casa di cura crotonese ha infatti ideato, sviluppato e applicato sui pazienti un robot dal nome Aramis, acronimo di Automatic Recovery Arm Motility Integrated System, uno strumento innovativo per la riabilitazione dell’arto superiore che rappresenta il trattamento più avanzato dell’intero ciclo riabilitativo offerto ai pazienti colpiti da ictus. Il professor Giuliano Dolce, responsabile scientifico del Sant’Anna e direttore del corso, così si è espresso su Aramis: “Si tratta di un doppio esoscheletro per il quale i movimenti del braccio sano si replicano per quello ammalato, garantendo il recupero della totalità dei movimenti. Aramis, inoltre, permette di applicare una forza gradualmente maggiore, essendo possibile programmarlo per le diverse esigenze dei pazienti. È un progetto con brevetto europeo, uno strumento avanzatissimo che permette un ottimo recupero. Lo stiamo sperimentando da due anni con buonissimi risultati”.
Le Giornate di Crotone hanno quindi preso il via con un excursus sulla storia della robotica in riabilitazione illustrata dal professor Iocco che ha anche affrontato il tema delle nuove frontiere che si stanno esplorando in questo settore. È seguita la lezione magistrale del dottor Franco Molteni dell’ospedale Villa Beretta di Costa Masnaga, in provincia di Lecco che ha svolto il tema “La robotica tra medicina, neuro scienza e filosofia”.
Per Molteni: “la robotica è un sistema di interazione, non di azione. La tecnologia va inserita in un trattamento che prevede la programmazione del movimento. Il robot è qualcosa che fa con il fisioterapista delle cose complesse che il fisioterapista da solo non può fare. Gli oggetti devono comunicare, passare dal movimento alla emozioni, ripetere esercizi per imparare attraverso il robot. L’approccio è neurofenomenologico. La robotica rappresenta non una evoluzione, ma una rivoluzione della riabilitazione”.
È stato quindi il turno dell’ingegner Stefano Mazzoleni della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che nella sua lezione magistrale ha relazionato su: “Lo stato dell’arte della robotica in riabilitazione”. Mazzoleni ha descritto i sistemi robotici: “Questi possono migliorare la riabilitazione motoria e cognitiva. C’è l’interazione tra il paziente, la macchina e il terapista, che rimane comunque una figura fondamentale”. Nel prosieguo si sono succeduti gli interventi della dottoressa Lucia Lucca, dell’ingegnere Loris Pignolo, del dottor Sebastiano Serra, della dottoressa Maria Punzo e del terapista occupazionale Francesco Arcuri, tutti dell’Istituto Sant’Anna. In chiusura le relazioni dei fisioterapisti Christian Geroin dell’Universitá di Verona e Corrado Melegari dell’ELIAS Neuroriabilitazione di Parma. Il corso è stato un Evento Formativo ECM rivolto a tutte le professioni sanitarie.
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