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A seguito di indagini patrimoniali – coordinate dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Dott. Nicola Gratteri, dal Procuratore Aggiunto presso la D.D.A., Dott. Vincenzo Luberto e dal Sostituto Procuratore della D.D.A. di Catanzaro, Dott. Domenico Guarascio – la Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone ha sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, un patrimonio di circa 2,5 milioni di euro, nei confronti dei massimi esponenti della Cosca Arena di Isola Capo Rizzuto.
In data odierna, infatti, le Fiamme Gialle della Compagnia hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale di Crotone – Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ai sensi della normativa antimafia, disposizioni di cui al D. Lgs. 159/2011.
Tale normativa prevede l’applicazione delle misure di prevenzione, anche patrimoniali, a carico di soggetti ritenuti, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi, ovvero, che per la loro condotta ed il loro tenore di vita, debbano ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con proventi di attività delittuosa.
Nello specifico, l’esecuzione dell’atto giudiziario ha portato al sequestro, da parte delle Fiamme Gialle dei seguenti beni:
– 14 Fabbricati, di cui:
– 2 in Isola di Capo Rizzuto (Crotone);
– 2 in località Fratte di Isola di capo Rizzuto (Crotone);
– 5 unità immobiliari in località Capo Rizzuto di Isola di Capo Rizzuto (Crotone);
– 2 in località Le Cannella di Isola di capo Rizzuto (Crotone);
– 3 in Suardi (Pavia).
– 1 terreno agricolo ubicato in Suardi (Pavia).
– 1 società in nome collettivo, attiva nel settore della coltivazione mista di cereali ed ortaggi;
– 2 ditte individuali, di cui:
– una attiva nel settore della coltivazione mista di cerali ed ortaggi;
– una operante nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari e bevande.
– Molteplici quote societarie, polizze assicurative, conti corrente, conti deposito titoli e obbligazioni.
Il Tribunale di Crotone, nel decretare il sequestro dei predetti beni il cui valore complessivo è stimato per circa 2,5 milioni di euro, ha fissato la discussione sul merito della proposta all’udienza del 23.03.2017 ai fini della confisca, quale epilogo finale dell’illecito arricchimento.
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