Senegal groove sbarca in Calabria, Jali Diabate e i Domii Dialaw ad “Arte Nera” a Capo Rizzuto

Domii Dialaw foto di Tiziana Musmeci©

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Domii Dialaw foto di Tiziana Musmeci©
Domii Dialaw foto di Tiziana Musmeci©

I prossimi 13 e 14 agosto 2012 “Arte Nera”, rassegna di musica popolare africana, avrà l’onore di ospitare Jali Diabate e i Domii Dialaw. La rassegna proporrà un salto nel mondo dell’Africa restando in Italia all’interno del consueto festival estivo organizzato da Onda Jonica, celebre collettivo calabrese, che opera, ormai da tempo, con l’obiettivo di promuovere la solidarietà e la condivisione attraverso la socialità e la partecipazione ad eventi culturali che parlino la lingua dell’arte, del teatro, del cinema, della musica e dell’ambiente.

Dopo la fortunata edizione dell’anno scorso, Onda Jonica propone un festival culturale denso di partecipazioni ed eterogenee attività presso la magica cornice del Campeggio San Paolo, situato sulla costa ionica calabrese, nel Comune di Isola di Capo Rizzuto (Crotone). Un’area, completamente alberata, che sorge a 40 metri a picco sul mare e affaccia su un’ampia spiaggia di sabbia rossa finissima. Sarà in questo splendido luogo che si terrà un laboratorio artistico e culturale a cielo aperto, pensato per condividere e non per vendere.

Nei giorni del 13 e 14 si ripartirà dall’essenziale, dalla sete di bellezza per arrivare alla durezza del contesto in cui l’uomo vive e sopravvive. La natura dell’Africa, la madre diventata schiava, il grido ed il lamento dei suoi figli deportati, la gioia selvaggia ed immotivata della sua gente espressa nell’arte che è la parte più vicina all’anima. Vera espressione di integrazione attraverso la conoscenza, diventa un viaggio in una terra magica tra colori e suoni.

Il festival avrà l’onore di ospitare il 14 agosto Jali Diabate per due performance musicali (21 e 22.30). Diabate, musicista suonatore di Kora (arpa liuto africana) e “griot” (cantastorie) senegalese, approda a Catania ormai otto anni fa e da allora fa conoscere la sua arte attraverso la sua carismatica personalità. Fonda inoltre nel 2007 il gruppo Afro Bougna Band realizzando il sogno di sempre di fondere la musica tradizionale della cultura Mandeng e lo stile reggae. Il legame indissolubile con le origini africane, il dialogo con il territorio siculo, l’apertura verso sperimentazioni musicali mai scontate e, ancora, la passione e l’entusiasmo di realizzare collaborazioni sempre stimolanti, innovative e coinvolgenti (tra cui Gabin Dabire, Brooklin Essential Funk) fanno di Jali Diabate un artista incantatore. La sua musica è più che un’arte. Tutta la storia del popolo Mandeng è sempre stata caratterizzata da dai suoi musicisti, i “griots”. In realtà i “griots” sono i soli e unici garanti della tradizione orale africana, trasmessa di generazione in generazione attraverso la voce di un cantastorie. Per questo motivo le origine di Jali Diabate non sono solo musicali. La sua formazione d’artista è fortemente segnata dall’importante ruolo sociale che caratterizza la sua figura di “griot”: la musica trasmette le storie del popolo africano e così i suoi valori. In questo modo tutti i cantastorie sono maestri della parole e guardiani della tradizione orale e musicale della cultura Mandeng.

Il Senegal troverà inoltre altre modalità d’espressione, durante la rassegna, con i Domii Dialaw che offriranno ai partecipanti performance musicali e workshop di percussioni e danza. Il gruppo nasce dall’unione di elementi provenienti da diverse esperienze artistiche sviluppate su tutto il territorio nazionale e, soprattutto, a Roma. Dalla Capitale, dopo la collaborazione con i “Sunu Africa”, “Tamburi di Goree”, “Saf le Nguewel” del maestro Badu Ndiaye, “Africa Djembe”, i membri del gruppo sono approdati in Sicilia e si costituiscono gruppo uffialmente a Catania. La formazione è caratterizzata solo da discendenti griots, ( Khar Seck, Alassane Dieng “Alu”, Mor Mbaye, Modou Seck, Modou Faye Karim Seck e Mbaye Oumy) famiglie di cantastorie e ripropone ritmi e danze della tradizione popolare africana e, soprattutto, senegalese. La loro formazione inizia in tenera età all’interno del clan familiare, con l’apprendimento esclusivo dei tamburi- Djembe, Tama, Sabar, Dum Dum. Un ritmo per invocare la pioggia, uno per festeggiare i matrimoni, un altro per ricordare il defunto che si accompagna nell’ultimo viaggio. La danza africana ha stili diversi per ogni ricorrenza della vita. Il continente africano, da sempre, ha un rapporto molto stretto con musica e danza; esse non significano solo divertimento e voglia di muoversi, ma hanno un significato più profondo: i canti e le danze accompagnano la vita quotidiana, in ogni suo momento, felice o triste che sia.

Un festival che si anticipa ricco e davvero stimolante e che vedrà inoltre, il 13 agosto, la partecipazione di Baba Sissoko (due concerti: 21 e 22.30), musicista maliano e “griot”, polistrumentista tra i maggiori esponenti di musica etnica e jazz contemporanea, da anni impegnato nella diffusione della tradizione musicale del Mali in ambito internazionale.

Vi consigliamo di non perdere di vista queste date!

Per ulteriori informazioni:

http://www.jalidiabate.com/ : Jali Diabate

https://www.facebook.com/domi.dialao : Domii Dialaw

http://www.ondajonica.it/programma.htm : Programma completo dell’evento.

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Author: Cristina

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