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«Esprimo grande soddisfazione e compiacimento per l’esito dei referendum sia perché abbiamo votato quattro “sì”, sia perché a Crotone e Provincia siamo stati tra quelli che non abbiamo avuto mai alcun tentennamento o dubbio nel sostenere le proposte referendarie sull’acqua pubblica, quando non tutti quelli che le hanno poi sostenute erano d’accordo, altrettanto per il nucleare che speriamo venga definitivamente stracciato dalle agende politiche dei nostri rappresentanti nazionali.
La responsabile e consapevole partecipazione al voto dei nostri Concittadini, pur se in misura minore rispetto al resto del Paese, ha senza dubbio messo in evidenza alcune cose che da oggi in poi il sistema della politica dovrà tenere ben presenti: il diritto sacrosanto dei cittadini ad esprimersi sulle cose da fare tramite questo legittimo istituto del referendum che qualcuno impropriamente pensava fosse uno strumento obsoleto e sorpassato.
Avevamo scritto bene nel dire che volevamo mantenere l’acqua in mano pubblica per garantirne l’accesso a tutti, per tutelare un bene non rinnovabile da conservare per le future generazioni, per garantire una gestione trasparente e partecipata. Per questo avevamo detto convintamente che si scrive acqua, ma si legge democrazia e libertà.
Il Popolo su tutte le questioni proposte ha dato una risposata inequivocabile, la speranza è che ognuno per la sua parte si renda conto che il bene comune viene prima di tutto e tutti. Forse anche su tante scelte locali importanti, sarebbe il caso di ricorrere al coinvolgimento attivo dei nostri concittadini, tenuto conto che tante volte alcune decisioni non sono state prese proprio nell’interesse generale ma solo per spirito di parte o di collocazione politica.
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