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Entrerà in vigore il prossimo 9 agosto, mentre il click day sarà il 15 settembre – fino al 15 ottobre. Le novità sono state introdotte dal decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 172 del 25 luglio 2012 la quale recepisce la direttiva europea 2009/52/CE.
La nuova normativa che introduce sanzioni e provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. Il decreto legislativo stabilisce che il nulla osta al lavoro potrà essere rifiutato nel caso in cui il datore di lavoro risulti condannato per determinati reati tra i quali: il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; il reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della stessa o di minori da impiegare in attività illecite; l’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro.
La dichiarazione di emersione dovrà essere presentata dai datori di lavoro italiani, comunitari e stranieri lungo soggiornanti che, alla data del 9 agosto occupano irregolarmente alle proprie dipendenze da almeno tre mesi, e continuano ad occupare alla data di presentazione della dichiarazione di emersione lavoratori stranieri che si trovano in Italia ininterrottamente almeno dal 31 dicembre 2011 o precedentemente. Fa fede la eventuale documentazione rilasciata da enti pubblici.
E’ stato previsto anche i nuovi requisiti di reddito imponibile o fatturato del datore di lavoro: non inferiore ai 30 mila euro annui in caso di persona fisica, ente o società (per più lavoratori la valutazione del reddito va alle D.T.L.); 27 mila euro annui per i datori di lavoro domestici (20 mila se il cui nucleo familiare è composto da un solo soggetto percettore di reddito); nessun limite reddituale per i datori non autosufficienti.
Tra 20.000 (nel caso di datori di lavoro domestico e familiare singoli), 27.000 (nel caso di datori di lavoro domestico e familiare che abbiano un nucleo familiare di più componenti) e 30.000 euro (nel caso dei datori di lavoro in tutti gli altri settori) il reddito imponibile richiesto al datore di lavoro per presentare la domanda di emersione.
1000 euro il contributo forfettario richiesto al datore di lavoro per accedere alla procedura, a questo si aggiunge il pagamento degli arretrati retributivi, contribuitivi e fiscali pregressi per un periodo minimo di sei mesi.
I codici tributo istituiti dall’Agenzia delle Entrate, da inserire nel “F24 Versamenti con elementi identificativi” da utilizzare per il versamento, sono: “REDO”, per la regolarizzazione da parte di “Datori di lavoro domestico”; “RESU”, per la regolarizzazione da parte di “Datori di lavoro subordinato”.
La Marco Polo, esprime preoccupazione, nell’assurdo che, i datori di lavoro italiani non dovessero cogliere questa opportunità. Ossia non perdere questa ennesima occasione di legalità.
Nella consapevolezza che, le istituzione, come sempre, non interessa l’occasione per migliori il rapporto d’ integrazione con il mondo dell’immigrazione, ma solamente l’aspetto economico. In Italia, da anni, si assiste ad una cultura vera, ovvero quella del “dagli all’immigrato”. È una reazione tipica di tutti i popoli, specialmente nei momenti critici dove è facile trovare il capro espiatorio. Peccato che tutti i dati economici dicano esattamente l’opposto: lo sanno tutti che senza immigrati si ferma anche la grande distribuzione dei mercati generali ed altri lavori umili del Paese. Infatti: L’Italia e l’Europa hanno bisogno dell’immigrazione. Quindi, non possiamo che sperare in ravvedimenti migliorativi nelle ultime ore.
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