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I coordinatori provinciali Kecco Oppido e Gianpiero Maneli, insieme ai coordinatori cittadini Davide Scarmiglia e Vincenzo Russo della Compagnia dei Democratici Giovani, hanno tenuto una riunione insieme a tutti gli aderenti coetanei del movimento che poneva una riflessione sulle loro prospettive lavorative future.
La situazione è angosciosa e gravissima, oramai si è toccato il fondo qui nel territorio Crotonese, molte delle istituzioni ci pare che vivano in altri pianeti, infatti è conclamato che qui c’e’ gente, giovane o anziano che sia, che ormai ha difficoltà anche per fare la spesa. E’ risaputo che Crotone come spesso accade, quando si stilano classifiche socio economiche riveste un ruolo di primo piano, “distinguendosi” per tutte le posizioni negative occupando quasi sempre le prime posizioni delle poco invidiabili graduatorie. Tra queste classifiche emerge quella che riguarda il lavoro in nero, un vero e proprio esercito di ragazzi, con poche armi e ancor meno difese a disposizione, lavora nell’ombra, con diritti vicini allo zero o poco più e nella maggior parte dei casi (quasi sempre) malpagato, che ogni mattina si sveglia per affrontare alla meno peggio la giornata lavorativa con scarse certezze e molti dubbi. Naturalmente i dati in generale non sono facili da estrapolare, non è semplice effettuare stime o elaborare statistiche trattandosi di un fenomeno sommerso.
In un tempo segnato dalla crisi economica e finanziaria globale, la questione giovanile rappresenta una sfida incalzante per i governi di tutti i paesi occidentali. L’ analisi risalta la drammaticità della situazione meridionale e su tutte campeggia la condizione caratterizzata dal precariato. Oggi i giovani vengono impegnati in troppe attività discontinue. Nel corso degli ultimi due decenni abbiamo assistito a numerose azioni di ristrutturazione del sistema pensionistico italiano (sia nella parte obbligatoria che in quella privata), con l’obiettivo di individuare la strada per garantire la sostenibilità della spesa previdenziale. Alla luce degli effetti di tutte queste riforme, si può affermare, con ragionevole certezza, che sicuramente ci sono ancora da definire, in prospettiva, molti interventi per rispondere alla sfida previdenziale. Studi recenti dimostrano infatti che il rapporto tra anziani e popolazione in età lavorativa, attualmente è di poco superiore a 1/4 e a metà del secolo si avvicinerà ai 2/3. Ma soffermiamoci sulle prospettive dei giovani: quale sarà la nostra pensione? Come potremmo garantirci un futuro adeguato? È da sottolineare soprattutto nel nostro territorio che attualmente una delle categorie previdenziali maggiormente diffuse tra i giovani lavoratori è quella dei “Lavoratori a progetto” (o detti anche “LAP” oppure “Lavoratori CO.CO.PRO”): per costoro, le aspettative, dal punto di vista pensionistico, si collocheranno a metà strada tra la situazione dei lavoratori dipendenti e quella dei lavoratori autonomi.
Per questa tipologia di lavoratori bisogna però considerare anche un altro elemento che li caratterizza e soprattutto li “segna”: discontinuità del rapporto di lavoro e di conseguenza maggiore incertezza in ordine alla continuità contributiva.
Questi due fattori non possono che far prospettare un futuro molto instabile non solo da un punto di vista lavorativo, ma anche da quello previdenziale: costoro non sanno attualmente se e per quanto tempo troveranno un’occupazione, in più hanno la certezza che se la loro instabilità lavorativa continuerà nel tempo il loro futuro da pensionati sarà molto, molto problematico perché la pensione pubblica sarà insufficiente a garantire un tenore di vita adeguato.
I giovani della Compagnia dei Democratici chiedono alle nostre istituzioni soprattutto quelle locali, che è arrivata l’ora di fare qualcosa di veramente eccezionale per il nostro territorio e per i nostri giovani. Lo scenario che ci devono prospettare, deve tenere conto di una sostanziale uniformità delle tendenze di medio e lungo periodo per ogni categoria previdenziale e di un allineamento tendenziale tra la contribuzione versata e la prestazione pensionistica. I giovani sono il presente e la chiave del futuro, noi crotonesi vogliamo essere attori attivi del nostro futuro, la speranza che le forze politiche, a prescindere dalle collocazioni, comincino a pensare seriamente al nostro destino.
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