Le associazioni calabresi alla ministra Kienge: “Un altro modello di accoglienza”

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Arci-Calabria
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Nella mattinata del 21 agosto, l’Arci, la Cooperativa “Agorà Kroton”, la Coop. “Kroton Community”, “Libera Crotone” e molte associazioni e movimenti antirazzisti calabresi si sono ritrovati davanti al Comune di Crotone per salutare la Ministra Kyenge, giunta a Crotone per la consegna degli attestati di cittadinanza simbolica ai bambini stranieri nati in Italia, e per esprimere vicinanza e solidarietà ai richiedenti asilo presenti all’interno del campo e ai migranti trattenuti nel Centro di identificazione e di espulsione prima della sua chiusura, avvenuta a pochi giorni dalla morte di un uomo di 31 anni di origine marocchina e dopo una rivolta che ha devastato l’intera struttura.

Prima di giungere a Crotone la ministra Kienge ha visitato il Cara (Centro d’accoglienza per richiedenti asilo) e il Cie di Sant’Anna di Isola di Capo Rizzuto, teatro di numerose proteste nel corso degli anni.

Durante la sua visita al Centro di accoglienza l’auto della Ministra Kyenge è stata bloccata da alcuni migranti che hanno invitato la ministra a visitare settori del campo diversi da quelli prestabiliti, compresa la ormai chiusa struttura del Cie.

La tensione all’interno del campo era e resta molto alta. A nulla valgono soluzioni tampone o dichiarazioni di circostanza. Il Governo e il Parlamento italiano non possono più rinviare la revisione dell’intero impianto normativo a partire dalla chiusura dei Cie, dalla ridefinizione del modello dell’accoglienza adottato fino ad oggi e da una legge sul riconoscimento della cittadinanza ai figli dei cittadini stranieri nati in Italia.

Nel frattempo rimane aperte tutta la questioni più spinosa: i tempi lunghi delle Commissioni incaricate di valutare le richieste di asilo.

Infine continuiamo a chiedere che sia applicato un altro modello di accoglienza, più vicino alle esigenze dei migranti ed alla capacità di accoglienza dei nostri territori e decisamente diverso da quello dei Cara di grandi dimensioni, che, a nostro avviso, hanno il solo effetto di creare condizioni di disagio ai migranti ed alle comunità locali interessate.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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