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I lavoratori, infatti, licenziati dopo il cambio di società, non solo sono stati assorbiti dalla società subentrante, con l’avallo della Cgil che ha firmato l’accordo (!), ma non hanno ancora neanche ricevuto gli arretrati.
Rimaste inascoltate, sinora, le loro richieste, i lavoratori hanno visto fallire anche i tentativi per giungere ad un accordo, che non può prescindere comunque dal pagamento immediato di tutte le spettanze; gli stessi, appoggiati dalla Federazione regionale USB lavoro privato, sono più mai determinati a non cedere ai ricatti dell’azienda.
USB, sempre al fianco dei lavoratori e più che mai decisi a farsi carico delle giuste rivendicazioni, denuncia l’ennesima svendita di lavoratori e ritiene che della questione debba farsi carico, oltre alle istituzioni locali, anche l’intera cittadinanza che dovrebbe supportare i dipendenti impegnati in questa che si può definire una battaglia per la democrazia ed i diritti di tutta la comunità.
I lavoratori e USB, sono più che mai decisi a continuare la protesta ad oltranza, fino al raggiungimento degli obiettivi.
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