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Il comportamento odierno posto in essere dall’uomo di Mesoraca non solo costituisce reato nei confronti della vittima principale, la madre, ma rappresenta comportamento contrario ai doveri genitoriali di cura, in palese violazione del diritto della figlia minore di cinque anni ad una sana crescita psicofisica.
La donna è stata infatti picchiata con un bastone dal marito dinnanzi alla figlia ritrovato intriso di sangue.
Una violenza assistita che arrecherà gravi danni nella sfera psicologica della minore che possono essere a breve, medio e lungo termine con sintomi anche non immediati.
E’ stata oramai rilevata la connessione tra le violenze familiari e l’incidenza di malattie psico-patologiche e il nesso tra esperienze di violenza nell’infanzia e comportamento violento da adulti.
In Calabria le malattie psicopatologiche nei minori sono in aumento ma la regione nonostante le numerose richieste di questa Autority all’ufficio del commissario per il piano di rientro in sanità e i tavoli istituzionali svolti su richiesta delle Autorità giudiziarie minorili ancora manca una struttura a valenza sanitaria nella regione cosi come manca un reparto ospedaliero di neuropsichiatra infantile.
In casi del genere, nel superiore interesse del minore, atteso che l’elevata conflittualità e la violenza ad opera di uno dei genitori costituisce elemento ontologicamente impeditivo della condivisione della genitorialità va considerato l’eventuale
impedimento ad un affidamento condiviso.
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