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di Giuseppe Condello
Prosegue la vicenda dello stabilimento per la lavorazione delle Biomasse nel territorio di Cutro di proprietà dei Marcegaglia. In particolare, si tratta dell’inizio di produzione di energia da biomassa sin dal 2001 grazie alle sovvenzioni del contratto d’area ed ex legge 488.
L’energia prodotta veniva rivenduta all’ENEL in base alle agevolazioni del contratto CIP6 a prezzi superiori rispetto a quelli di mercato. Adesso il CIP6 è terminato e per adeguare gli impianti alla nuova normativa hanno proceduto a fare il piano di Revamping (ristrutturazione). Ma da maggio i lavori di adeguamento dell’impianto sono stati sospesi. Si è tenuta una riunione il 21 luglio scorso in Prefettura tra i sindacati e i Dirigenti dell’azienda ma non si è giunti a nulla, salvo che si sarebbero rivisti a fine agosto.
Siccome non sono arrivate ulteriori comunicazioni della Direzione aziendale ai sindacati e alle maestranze si è proceduto ad andare ad occupare la torre della ciminiera della fabbrica da parte degli operai a turno, in particolare le mogli degli operai si sono incatenate.
Gli operai sono in cassa integrazione, ma sembra che non sia chiaro il destino dello stabilimento (tra l’altro uno dei più produttivi del settore). Si parla di una trattativa per la vendita, ma gli operai vogliono vederci chiaro e così i sindacati hanno chiesto un altro incontro. Intanto anche le mogli si sono imprigionate ai cancelli per protestare contro l’attuale situazione.
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