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L’On. Aldo Patriciello ha presentato un’interrogazione alla Commissione sulla Terra dei veleni, rifiuti tossici industriali in Calabria.
Nella Città di Crotone – si legge nelle premesse dell’interrogazione – una vasta zona è in fase di bonifica dal 2001, come richiesto dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul ciclo illegale di rifiuti, poiché sono stati trovati rifiuti tossici industriali.
L’impatto ambientale più dannoso è stato causato dalle tre maggiori attività produttive della zona, tra cui lo stabilimento ex Pertusola che per circa 70 anni ha prodotto zinco, acido solforico e cadmio ed altre sostanze altamente tossiche dalle quali si ricavava la scoria cubilot. Alcune di queste sostanze tossiche, come C.I.C. (Conglomerato Idraulico Catalizzato), cadmio e “scoria cubilot” sono state utilizzate per costruire opere pubbliche, infrastrutture e scuole, mettendo a rischio la salute degli abitanti.
In seguito ad un’indagine questi rifiuti sono stati classificati come speciali e pericolosi e 18 aree urbane sono state sequestrate nei comuni di Crotone, Cutro e Isola di Capo Rizzuto.
Le indagini hanno rivelato un alto livello di contaminazione, prevalentemente da metalli pesanti, del suolo e delle acque di falda e, nonostante questo, parte dei terreni contaminati è stata destinata all’agricoltura, all’allevamento e al pascolo di animali da macello.
L’incidenza di tumori e malattie nell’area è aumentata rapidamente, superando del 15-20% la media italiana, come testimoniato dall’Organizzazione mondiale della sanità secondo cui tali eccessi, soprattutto per quanto concerne i tumori polmonari, sono collegati alle attività industriali dell’area; una messa in sicurezza è stata predisposta ma non è stata attuata ancora nessuna attività concreta, attualmente la bonifica può quindi definirsi in fase di start up.
Patriciello chiede alla Commissione se sia a conoscenza di tale situazione e se ritenga che ci sia stata negligenza da parte dell’Italia in materia di politiche ambientali comunitarie; se la programmazione 2014-2020 prevede programmi e fondi europei da destinare alla bonifica dei territori contaminati, oltre al Fondo Sviluppo e Coesione specializzato nel finanziamento di grandi opere infrastrutturali.
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L’inquinamento ambientale nell’area del crotonese
e’cosa risaputa ormai da anni ,purtroppo gli interessi di privati e la cecità politica , stanno di fatto rovinando questo nostro bel paese. Peccato