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Con riferimento al seminario dal titolo “ Il diritto di poter professare la propria fede e ad avere un luogo dove poterla esercitare” – organizzato dalla Cooperativa Agorà, Arci, Maslow e CGIL Crotone, presente l’Assessore alla Cultura e Sanità del Comune di Crotone, appresso successivamente dagli organi di stampa, non possiamo che esprimere compiacimento per il delicato “tema trattato”. Infatti, è una problematica molto sentita da parte dei cittadini stranieri presenti sul territorio Crotonese. Purtroppo, con grande amarezza, non possiamo esprimere giudizio positivo, nei confronti dell’Amministrazione comunale, la quale, non sempre si è contraddistinta, nel recepire istanze afferente il riconoscimento dei diritti civili.
Più speditamente:
1. La Marco Polo, con nota a firma di Rosario Villirillo, già nel 2010, peraltro, pubblicati sia dal “Crotonese” in data 16 settembre e data 2 ottobre 2010, che dalla “Gazzetta del Sud”, in data 15 settembre 2010, dove si auspicava che, “entro breve termine, anche il capoluogo di Provincia, riesca a trovare la dovuta consapevolezza ed affronti il problema della costituzione di un luogo di culto, per i credenti di fede Musulmana, dove possono radunarsi e manifestare liberamente la propria fede”. L’Associazione “Marco Polo” – forte di un messaggio, in occasione della festa del “Ramadan 2010”, diffuso dal Presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, Cardinale Jean-Louis Tauran, dal titolo: “Cristiani e Musulmani” insieme per vincere la violenza tra fedeli di religioni diverse, sottolineando che il problema della violenza è, purtroppo, di “grande attualità”. Per questo c’è bisogno di dialogo e di “reciproca comprensione”.
2. La costituzione della Consulta Comunale per l’immigrazione, un atto dovuto, di civiltà , per un’Amministrazione. Peraltro, provvedimento già adottato da una miriade di comuni nel nostro Paese. A tale riguardo, forse qualcuno, volutamente, ha inteso ignorare che, la costituzione della stessa, è stata più volte sollecitata, sia dalla Marco Polo che di altre associazioni, all’amministrazione capoluogo.
Precisato ciò, si coglie l’occasione, per sottolineare all’Assessore pro-tempore alla Cultura e Sanità del Comune di Crotone che, nel terzo millennio, la politica dei falsi proclami, non è produttiva. Difatti, un serio è propositivo amministratore, anche per dovere civico, è chiamato ad individuare è portare a risoluzione, problematiche che possono interessare: il cittadino, l’imprenditorialità, il mondo solidale, per migliorare il sistema del vivere civile.
Agli organi di informazioni, la cui presente, viene inviata per conoscenza, nel rispetto dei ruoli, si ritiene naturale lamentare che, la predetta nota, già inoltrata Alle rispettive redazioni, non è stata pressoché tenuta in alcuna considerazione. Certamente, per questo, almeno il diritto di mugugno non ci verrà tolto.
Tanto dovevamo è porgiamo, con i distinti saluti.
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