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Ha fatto tappa anche a Crotone il progetto “La legalità cresce sui banchi di scuola: giovani giornalisti in azione”, promosso dalla Commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare.
Si tratta di una iniziativa coordinata dal presidente della Commissione, Benedetto Di Iacovo e voluta dal governatore Giuseppe Scopelliti. E l’alta valenza è testimoniata dall’adesione della Presidenza delle Repubblica e dai partner progettuali, l’Ufficio Scolastico Regionale, diretto da Francesco Mercurio e l’Ordine dei giornalisti della Calabria, guidato da Giuseppe Soluri.
Quella che viene ormai indicata come la “carovana della legalità”, dopo gli step in provincia di Cosenza e Reggio Calabria, è approdata in due scuole della provincia di Crotone, e precisamente, al Polo scolastico di Cutro e all’istituto tecnico professionale “S. Pertini” di Crotone.
Il progetto, rivolto alle classi finali di istituti tecnici superiori, ha l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità e, nel contempo, stimolare nei giovani l’interesse per questo tema fondamentale. Presenti agli incontri di Cutro e di Crotone Lucia Scuteri, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Regionale, il presidente della commissione regionale per l’emersione, Benedetto Di Iacovo, accompagnato dallo staff per la comunicazione all’evento e da Ivana Criniti.
A fare gli onori di casa, a Cutro il dirigente scolastico Maria Pia Ferrante e il docente referente Francesco Zurlo e a Crotone, il docente referente Salvatore Salerno.
Lucia Scuteri, dopo aver portato il saluto del dirigente Mercurio, ha, per grandi linee illustrato il tipo di collaborazione tra l’Ufficio Scolastico Regionale e la Commissione; a presentare le finalità e gli obiettivi del progetto, nei dettagli, invece, è stato il presidente Di Iacovo, che, dopo aver ricordato il ruolo essenziale svolto dal governatore Scopelliti, da Mercurio e Soluri ha intrattenuto gli studenti sulle conseguenze che scaturiscono dall’illegalità in generale e nel mercato del lavoro, nello specifico.
L’intento è quello di fornire ai ragazzi le conoscenze necessarie per avere consapevolezza dei propri diritti, doveri ma anche degli strumenti di tutela, attraverso delle vere e proprie “istruzioni per l’uso”, contenute del vademecum distribuito agli studenti dal titolo “il Lavoro regolare fa bene”, dove un apposito glossario dei termini fa comprendere agli studenti le principali terminologie e tipologie contrattuali e del lavoro.
La scuola, proprio per la sua valenza educativa ha un ruolo fondamentale nella costruzione della cultura civica e del lavoro tra i lavoratori del domani. “Dovete essere – ha detto Di Iacovo agli studenti – voi i “costruttori di futuro e di legalità”.
Durante l’incontro, agli studenti, è stato distribuiti oltre il “Vademecum della regolarità” Il cui kit contiene, tra le altre cose, appunto le istruzioni per l’uso” di come districarsi in questo difficile “mercato del lavoro calabrese”, anche principali diritti e doveri del lavoratore regolare e un questionario, con il quale hanno avuto modo di esprimere la loro opinione sul fenomeno del lavoro sommerso e sul livello di legalità percepito sul proprio territorio.
L’analisi dei questionari porterà a stabilire gli scenari futuri visti dalle giovani generazioni, che si troveranno a dover fronteggiare un mondo del lavoro completamente cambiati rispetto al passato.
Gli studenti che parteciperanno al progetto verranno, anche, formati come reporter, ovvero “giornalisti in erba“ per la realizzazione di un documentario per raccontare casi, vicende e vissuti legati a condizioni di illegalità e casi di irregolarità nel mercato del lavoro locale e, proprio nella veste di giornalisti in erba, intervisteranno testimonial impegnati sul fronte della legalità.
L’obiettivo finale del progetto mira a rappresentare la consapevolezza, anche negli studenti, di come sia importante fronteggiare il lavoro nero ed irregolare e l’illegalità nel mercato del lavoro, con adeguate azioni di contrasto da parte delle Regioni.
Tutto questo, diventa ancora più importante per il riavvio dei processi virtuosi e di politiche attive del lavoro adeguate, per fare fronte ai quali servono risorse economiche da dispiegare.
In tale direzione, proprio nel momento in cui – ha concluso Di Iacovo – il federalismo pone in capo alle Regioni l’importanza di accrescere le risorse a livello regionale, l’azione di contrasto all’emersione al lavoro nero ed all’economia illegale, con strumenti come il redigendo disegno di legge regionale contro il sommerso che la Giunta regionale su proposta dell’assessore Stillitani si accinge ad approvare per il successivo passaggio al Consiglio regionale, riuscirà ad intercettare risorse economiche aggiuntive sul versante del recupero fiscale di economia sommersa, che potrebbe aggirarsi sui 350 milioni annui, che risulteranno essenziali per concorrere effettivamente all’attivazione che il processo di federalismo in itinere richiede, facendo sì che queste risorse, prese ai furbi ed agli evasori, possano essere dispiegati per garantire servizi migliori alla collettività, nonché nuove e più efficaci politiche attive del lavoro per i giovani, per così come la Giunta regionale ha già cominciato a fare con il Piano del lavoro stralcio, dove sono stati già impegnati circa 150.000 di euro.
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