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In una serie di incontri con la nostra base associativa si è discusso delle problematiche che attanagliano le famiglie calabresi meno abbienti e il mondo delle piccole imprese che, causa la crisi economica tutt’ora in corso, vivono un periodo certamente non favorevole: secondo l’Istat uno dei peggiori negli ultimi 17 anni.
Anche la propensione al risparmio ne ha risentito, attestandosi al 12%: i vorticosi e sempre più mordenti rincari di benzina e tasse sempre più elevate hanno infatti eroso quasi irreparabilmente la capacità finanziaria di fare risparmio. Prima si arrivava a stento a fine mese, ora con una disoccupazione giovanile che in Calabria supera il 34%, tantissime famiglie sono arrivate allo stremo. Anche per il mondo delle PMI (di fatto tutte quelle famiglie impegnate in un lavoro indipendente) i tempi non sono dei migliori: oltre al calo dei consumi le nostre imprese devono fronteggiare anche gli ostacoli quotidiani dovuti ai prezzi dell’energia, dei carburanti e delle materie prime sempre più elevati, una pressione fiscale da record, la solita e ormai nota stretta creditizia e i ritardi nei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
La situazione è sicuramente drammatica, ma non tutto è perduto. Molte azioni ancora possono essere intraprese. Occorre però un’assunzione di responsabilità da parte di istituzioni comela Regione Calabriache a favore delle famiglie più bisognose e delle piccole imprese, dati alla mano, pochissimo ha fatto. Le misure adottate finora, infatti, hanno riguardato principalmente le società di capitali che, come noto, non rappresentano il più numeroso e variegato mondo dell’artigianato, del piccolo commercio e del turismo di massa.
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