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Chiudono o non chiudono, verranno declassati perché considerati complementari? l’unica cosa certa è che ormai da molto tempo gli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria vivono la loro esistenza nella più totale incertezza quotidiana. Fino a pochi giorni fa tutti erano allarmati per il nuovo Piano del Ministro dei trasporti Corrado Passera che visti i tempi duri del Governo aveva deciso di declassare numerose realtà periferiche: tra queste figuravano Crotone e Reggio Calabria.
Oggi in molti partendo dal Presidente della Regione, plaudono e brindano per l’opportunità che la Regione Calabria possa emanare una specifica legge sul sistema aeroportuale regionale a valenza sociale, in sintesi si vuole far passare l’idea della necessità di mantenere aperti, a causa della distanza con Lamezia, per delle limitazioni infrastrutturali del nostro territorio e delle relative condizioni socio-economiche, sia l’aeroporto di Reggio Calabria che quello di Crotone, perché rappresentano scali che svolgono una funzione sociale in quanto assicurano quella continuità territoriale e quell’uguaglianza sostanziale dei cittadini rispetto al diritto alla mobilità.
Ma anche questa soluzione potrebbe incrementare col tempo l’incertezza dei due scali, infatti nei comunicati stampa dalla Regione si evince che questa potrebbe essere una soluzione momentanea per scongiurare il declassamento, quindi ancora non vi sono vere certezze. Ma a voler essere ottimisti supponendo che si riesca a far passare questa tesi di “utilità sociale” per il Sant’Anna e per il Tito Minniti, quindi scongiurando momentaneamente il declassamento; alcune domande per le istituzioni competenti nascono spontanee: questa è una soluzione che darà sicurezza per sempre ai due aeroporti? Se vi sarà un cambiamento di Governo centrale potranno ritornare a galla queste problematiche? Visto che si parla di società per azioni e quindi di strutture che devono creare utili, che piano di sviluppo possono avere questi aeroporti? Chi ripianerà le annuali perdite che i due scali avranno tenuto conto della potenziale utenza?
Il nostro movimento tramite il suo Capogruppo alla Provincia di Crotone, Salvatore Lucà, aveva lanciato nella Commissione consiliare competente una’idea molto concreta per lenire queste durature incertezze, cioè che “è necessario costituire un’unica società regionale di gestione per la valorizzazione delle grandi potenzialità degli scali Calabresi” , Inizialmente la totalità dei presenti aveva manifestato il proprio consenso per questa idea, ma come al solito non vi è stato un seguito forse perché la logica della primogenitura di una idea, per quanto ci riguarda banalissima, può aver creato qualche fastidio.
Bisogna fare due ragionamenti, il primo è quello dei profitti perché parliamo di Società per azioni e quindi in maniera lineare come affermato anche da Passera se non hai almeno 800mila passeggeri l’anno, non puoi raggiungere il cosiddetto “break even”, cioè il pareggio di esercizio, se sei sotto i 600mila passeggeri l’anno i bilanci presenteranno continue e importanti perdite di bilancio, (per esempio per il Sant’Anna la Camera di Commercio di Crotone che è attualmente maggiore azionista ha grande difficoltà per ripianare i debiti e vorrebbe immediatamente diminuire la quota azionaria a favore dei soci attuali o di possibili nuovi interessati, ma nessuno ovviamente si fa avanti!).
Il secondo ragionamento è quello che si devono superare le vecchie logiche di campanilismo, in un mondo sempre più globalizzato, è arrivato il momento di fare squadra almeno regionale, come è accaduto per esempio in Puglia (Seap Puglia) dove tutti gli aeroporti sono cresciuti ed hanno ottenuto una grande stabilità. Quindi anche per la Calabria potrebbe essere un vantaggio poiché, pur mantenendo ogni scalo il proprio bacino di utenza, le gestioni, l’ operatività, e il coordinamento rientrerebbero in un unico grande progetto (scambi di voli- nuove compagnie aeree- stessi costi per i biglietti), mettendo sempre e comunque in conto le esigenze territoriali.
Siamo Sicuri che così sarebbe possibile ottenere una base tecnica credibile, per affrontare una proposta fattibile; in maniera prioritaria riteniamo sia arrivata l’ora che “i nostri aeroporti spicchino il volo definitivo verso la crescita e la solidità finanziaria”.
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