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L’ Eni trasforma la riserva marina in riserva del gas!!!
La Compagnia dei Democratici Giovani vuole riprendere il grido di allarme lanciato da alcune associazioni ambientaliste. Dopo la chiusura delle fabbriche e anni di campagne elettorali, siamo, almeno a parole, tutti d’accordo che la fonte di sviluppo più importante, la vera industria per la Calabria è e dovrà essere il Turismo.
Noi siamo la Regione che negli ultimi anni di Turismo, purtroppo, ne ha solo parlato senza mai pensare ad un progetto serio e di prospettiva, che può creare un grande indotto imprenditoriale e occupazionale. Infatti alcuni nostri sedicenti politici, che fino ad oggi ci hanno bombardato con questa semplice parola “turismo”, hanno fatto seguire pochi fatti.
Un esempio lampante è il silenzio assordante, davanti ad una perla donataci dal “Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del Mare”, che tramite una semplice ordinanza, rilasciata a favore di Eni SpA permette, in una zona di mare molto ampia, a circa 10 chilometri dalla costa tra località Alfieri e capo Cimiti, un nuovo pozzo esplorativo denominato “Lulù 1” (furbeschi nomignoli simpatici che maggiormente urtano la nostra sensibilità).
Quindi l’Eni, senza mostrare e rendere nota una programmazione di sfruttamento del territorio, avrà nel bel mezzo della costa inclusa nella Riserva Marina ‘Capo Rizzuto’, zona balneare piena di turisti, il suo nuovo mostro marino. In questo modo l’Eni trasforma la riserva marina che doveva rimanere un posto “immacolato” per preservare dei fondali unici e irripetibili, nella sua “riserva di gas”.
Da anni noi Crotonesi, ci siamo abituati a fare il bagno nel nostro stupendo mare, dovendo ammirare per forza queste stupende creature che l’Agip con tanta benevolenza ci costruisce, opere d’arti talmente belle che hanno destato forse l’invidia di Renzo Piano che non ha potuto mettere la sua firma su cotante bellezze. Alcune nostre considerazioni nascono spontanee, perché chiamarla ancora riserva marina, se poi alcuni poteri come quelli dell’Eni, riescono a costruirci questi mostri marini? Chi pagherà eventuali danni? Chi è preposto al controllo su eventuali stravolgimenti che subirà il fondale che sono necessari per posizionare la piattaforma e cominciare le perforazioni che interesseranno tutta la costa?
Chi e come si attenueranno le sicure proteste dei pescatori che per molti mesi subiranno divieti di ogni genere? Quali saranno i danni che verranno arrecati all’ambiente? La nostra Regione e la nostra Provincia hanno un grande destino turistico, forse l’unico, la più importante risorsa della nostra terra se si risolve la miopia politica. Il sole e le nostre bellezze non si possono portare altrove, ma con un’oculata organizzazione si può portare qui la gente per fargli vivere e godere queste meraviglie.
La proposta dei Giovani della Compagnia dei Democratici è quella che si crei un tavolo di concertazione concreto tra gli Enti gestori, Provincia e Regione, anche per capire la loro non opposizione a tale ordinanza, insieme alle organizzazioni ambientaliste, agli imprenditori turistici, alle associazioni dei pescatori, e a tutti gli interessati per capire tutti insieme il perchè di questo continuo stillicidio di strutture turisticamente suicide che sicuramente non favoriscono le attività e la preservazione delle nostre bellezze naturalistiche.
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