Questo post é stato letto 25000 volte!
Nel mentre si prende atto della nota divulgata da parte del Capogruppo del PD in Consiglio comunale, Sergio Contarino, con la quale si chiede la costituzione della Consulta per l’Immigrazione, uno strumento necessario per meglio individuare e programmare la miriade di problematiche che quotidianamente presentano il mondo dell’Immigrazione, largamente presente, ormai, nella nostra realtà.
Con l’auspicio che tale richiesta abbia maggiore fortuna di quella delle presentate dalla “Marco Polo” e di altre associazioni, che anche di recente hanno sollecitato, da parte del Comune di Crotone :
- La Consulta comunale del terzo settore;
- La Consulta comunale per l’Ambiente;
- La Consulta comunale dello Sport;
- Il Registro comunale delle Coppie di fatto;
- La Consulta comunale per l’Immigrazione.
Tutti strumenti di partecipazione democratica che, il Comune di Crotone, forse preso da altri fattori che considera più interessanti, non ha ritenuto opportuno prendere nella dovuta considerazione.
Si rileva, pertanto, che parlare di democrazia, legalità e partecipazione, si rischia la mera retorica, quando, poi, nei fatti, non si agisce di conseguenza, rispetto a richieste legittime per allargare gli spazi di partecipazione, invocati dal mondo associativo e dalla società civile.
Col termine integrazione si intende l’inclusione delle diverse identità in un unico contesto all’interno del quale non sia presente alcuna discriminazione e nel quale venga praticata la comunicazione interculturale che, come ho cercato di chiarire, dovrebbe fondarsi sull’acquisizione da parte dei soggetti delle quattro categorie di tolleranza, ascolto attivo, empatia e cura.
L’integrazione è un importante processo sistemico che si aggiunge alla differenziazione. Questa comporta l’articolazione del sistema sociale in sotto-sistemi strutturalmente e funzionalmente differenti. Si ha così la segmentazione in gruppi specifici e la precisazione delle norme e dei valori culturali.
L’integrazione è il processo attraverso il quale il sistema acquista e conserva un’unità strutturale e funzionale, pur mantenendo la differenziazione degli elementi. L’integrazione è anche il prodotto di tale processo, in termini di mantenimento dell’equilibrio interno del sistema, della cooperazione sociale, del coordinamento tra i ruoli e le istituzioni.
Sul versante dell’ente intermedio, la Consulta Provinciale per l’immigrazione, voluta fortemente dall’ex assessore Salvatore Pane, regolarmente costituita con atto deliberativo, richiesti anche i nominativi di rappresentanza dei diversi organismi aventi diritto di partecipazione, non è stata insediata dall’attuale giunta provinciale e gli atti deliberativi, unitamente al regolamento, giacciono in qualche cassetto, per paura di cosa o, forse, meglio ancora, per disconoscere la legittima paternità ed il merito di chi aveva lavorato assieme a tutte le associazioni, per dotare il territorio e l’ente Provincia di uno strumento di analisi, partecipazione ed intervento nella crescente realtà dell’immigrazione.
Alla data odierna, non risulta che alcuna forza politica o capigruppo di maggioranza o di minoranza siano intervenuti per contestare il mancato insediamento della Consulta Provinciale per l’immigrazione, forse perché non erano previste indennità di cariche?!
Questo post é stato letto 25000 volte!