Crotone, 30 ottobre Assemblea della Rete per la Difesa del Territorio

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Sabato 30 Ottobre 2010 a Crotone si terrà il terzo l’incontro della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, Convergeranno sul  capoluogo crotonese comitati, associazioni, collettivi, singoli cittadini provenienti da tutto il territorio calabrese che in questi anni si sono battuti per la difesa del territorio, per i beni comuni e per uno sviluppo eco sostenibile della nostra regione.

La giornata sarà articolata in due principali momenti: sabato mattina un sit-in davanti l‟ex area industriale di Crotone, simbolo prima del benessere di una comunità e del lavoro e poi di inquinamento industriale, che ha provocato morte e sofferenze per i cittadini di Crotone, area che attende da oltre 10 anni di essere bonificata; l‟altro, nel pomeriggio, con l‟assemblea plenaria della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, dove tutte le realtà calabresi in lotta potranno confrontarsi e darsi percorsi e tempi comuni per affrontare le vertenze ambientali in Calabria.
A latere di queste due importanti iniziative si terranno incontri e momenti di approfondimento relativi alle specifiche vertenze che interessano il “Caso Crotone”.

PROGRAMMA – Crotone 30 ottobre 2010.
Ore 11:00 sit-in davanti l‟ex area industriale di Crotone con microfoni aperti a tutte le esperienze, i cittadini e le realtà che si battono per la difesa del territorio.
Ore:15.00, presso i locali del Dopolavoro Ferroviario di Crotone, Assemblea Plenaria della Rete.

Perché a Crotone
La grave situazione di inquinamento ambientale che vive tutto il territorio della provincia di Crotone merita un momento di discussione “privilegiato” che faccia conoscere a tutti l‟enorme disastro ambientale perpetrato su vaste aree della provincia.
Da oltre ottanta anni, infatti, la nostra provincia, ed il territorio della città in particolare, ha registrato uno sviluppo economico, se così lo si può definire, incentrato sullo sfruttamento intensivo delle risorse naturali e del patrimonio ambientale. Le industrie del polo chimico di Crotone, infatti, hanno provocato un inquinamento fortissimo a danno delle lavoratrici e dei lavoratori, nonché di tutto il suolo ed il sottosuolo interessato dagli impianti, dello specchio di mare adiacente, delle falde acquifere e dell’aria che respiriamo, e oggi, come se non bastasse, si scopre che i materiali di risulta di quelle produzioni chimiche sono stati utilizzati per costruire edifici e costruzioni pubbliche e private. Dalle fabbriche chimiche allo smaltimento dei rifiuti, dagli impianti di estrazione di metano e sale agli inceneritori e alle biomasse, dal bussines dell’energia eolica alla centrale turbogas, all’aggressione continua dell’edilizia, più o meno abusiva, sulle nostre coste, continuiamo ad assistere ad un vero e proprio sacco ai danni dei cittadini della più piccola provincia d’Italia.

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Author: Consuelo

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