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In questi giorni stiamo ricevendo tantissime segnalazioni su quanto sta avvenendo circa le tariffe dei biglietti aerei praticate da Alitalia sulle tratte Crotone-Roma e Crotone Milano.
I prezzi su questi voli sono penalizzanti se paragonate addirittura a quelle applicate dalla stessa Azienda a Lametia Terme. Una vera incongruenza per le nostre comunità che di fatto sono penalizzate in un momento dove specialmente le cosiddette aziende di stato dovevano contribuire ad aiutare i nostri imprenditori turistici e non solo con tariffe appetibili ai più per incrementare un flusso di persone e di conseguenza supportare la nostra economia.
Nel silenzio assordante di tutti coloro i quali potrebbero fare qualcosa, questo modo di operare da parte di Alitalia è un’ulteriore colpo ad un settore, quello dei trasporti, che di fatto alimenta il nostro isolamento e chiaramente contribuisce in modo concreto ad incrementare la crisi delle nostre piccole imprese.
A che cosa serve parlare e chiedere a destra e a manca iniziative a favore del nostro tessuto economico quando, in un settore strategico come i trasporti, l’azienda, che tutti i contribuenti italiani hanno salvato a suo tempo dal fallimento, contribuisce giornalmente nella stessa Regione ad alimentare una vera e propria concorrenza sleale contro le nostre popolazioni?
E’ veramente qualcosa di assurdo considerato che anche lo stesso Governo rischia di vanificare gli importanti investimenti previsti sulla nostra struttura aeroportuale se questa azienda continua a trattare così il crotonese.
Arrivati a questo stato di cose vogliamo chiedere con molta determinazione almeno le stesse tariffe dello scalo aeroportuale di Lametia Terme anche per dare pari oppotunità a tutti senza preferenza alcuna. Non è possibile che si possano subire queste vere e proprie ingiustizie, anticipando all’opinone pubblica che se dovesse perdurare questo stato di cose non esiteremo ad intraprendere azioni eclatanti per risolvere, una volta per tutte, una questione che incide profondamente su uno stato socio economico che definire devastante è poca cosa.
Speriamo che su questa vicenda si levi un vero grido di protesta generale, in caso contrario rischiamo in autunno di ritrovarci a combattere con fallimenti di aziende, licenziamenti di maestranze, cig e stato di crisi generale. Continueremo come al solito a piangerci addosso!!!
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